Studenti, associazioni, cittadini, tutti in piazza per sostenere il proprio diritto a essere (almeno a parole) omofobi. Una settantina di persone hanno organizzato un flash mob ieri mattina al Vomero, in via Scarlatti, per protestare contro il ddl Scalfarotto sull’omofobia, che vieterebbe di fatto la libertà di espressione dei cittadini.
Il movimento che ha organizzato la protesta, non soltanto a Napoli, ma in diverse città italiane, si chiama “Sentinelle in piedi”, e sta riscuotendo numerosi consensi in Italia. Nato come movimento ultracattolico, Sentinelle in piedi si presenta come l’ultimo baluardo in difesa della libertà di espressione e della società e moralità “civile” (secondo loro). Dove per “civile” si intende che “il matrimonio è soltanto tra uomo e donna, e che un bambino ha diritto di avere la sua mamma e il suo papà”. Di qui la protesta contro il ddl Scalfarotto, che, estendendo la legge Mancino anche all’omofobia e alla transfobia, equipara il reato di istigazione alla discriminazione di stampo nazifascista a quello al reato di istigazione alla discriminazione omofobica.
Un provvedimento che, se passasse anche al Senato (è già stato approvato alla camera) metterebbe in scacco le “Sentinelle in piedi” rendendo illegali buona parte delle loro prediche. Per arrestare questo processo verso la degradazione morale le Sentinelle hanno organizzato questa “veglia“, libri alla mano, per tutelare simbolicamente il diritto alla libera espressione delle idee. Anche quelle omofobe. A Napoli, come in altre città, la protesta non è passata sotto silenzio: a contestare lo sparuto gruppo di Sentinelle ieri mattina in via Scarlatti una delegazione molto più nutrita (circa 100 persone) della comunità Lgbt partenopea che ha inveito contro le “omofobe” sentinelle intimando loro di andarsene, cercando di provocare una loro reazione con baci gay, canti, slogan e sfottò. Una protesta “volutamente irriverente”, spiegano dalle associazioni Lgbt, che attraverso la “ridicolizzazione delle Sentinelle” ha cercato di evidenziare come oggi, nel 2014, sia impossibile avallare ancora idee e atti omofobi e discriminatori. Come dire: la propria libertà di espressione finisce dove inizia quella del prossimo.
This post was published on Ott 6, 2014 11:45
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