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“Serata in Danza” il 30 aprile al Teatro Politeama

Sabato 30 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Danza, al Teatro Politeama si terrà lo spettacolo “Serata in Danza”.

E’ sempre molto sentita a Napoli la Giornata Mondiale della Danza ed anche quest’anno, in occasione della quarantesima edizione griffata come sempre dall’Unesco, si contano più e differenti iniziative in onore di Tersicore. A cominciare da “Serata in Danza” in scena al Teatro Politeama di Napoli sabato 30 aprile, uno spettacolo con due coreografie firmate da Domenico Di Dato, già danzatore del Teatro di San Carlo di Napoli, Alessandra Veronetti, già prima ballerina dello stesso Teatro, e Mariella Celia, danzatrice, autrice ed educatrice del movimento somatico, che hanno lavorato durante il mese di aprile per la creazione dei due brani coreografici “La Cura” e “Cell”. Un evento contenitore a cui hanno collaborato l’Accademia di Belle Arti di Catania, l’IP Servizi culturali e di spettacolo – Audiovisivo dell’Istituto “O. Conti” di Aversa e la sezione Design del libro e della grafica editoriale dell’ISIS Boccioni-Palizzi di Napoli.

L’evento si svolge nell’ambito del progetto “Danza e laboratori creativi tra teatro e multimedialità”, finanziato dal Ministero dell’Istruzione attraverso il Piano delle arti 2021/2022. Le attività sono coordinate dal dirigente scolastico dell’ISIS Boccioni-Palizzi di Napoli, Paola Guma, dallo staff di dirigenza e dal referente del progetto, Valerio Basciano, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e con la Rete dei Licei Coreutici della Campania di cui fanno parte gli istituti “O. Conti” di Aversa, “G. Galilei” di Mondragone, “Boccioni-Palizzi” di Napoli, “A. Galizia” di Nocera Inferiore, “E. Pascal” di Pompei, “Alfano I” di Salerno rappresentati rispettivamente dai dirigenti scolastici Filomena Di Grazia, Antonietta Pellegrino, Paola Guma, Maria Giuseppa Vigorito, Giovanna Giordano, Elisabetta Barone.

Al di là delle figure istituzionali di supporto a questa vera e propria impresa artistica e didattica, il lavoro nudo e crudo in sala è stato curato dai docenti di danza dei licei coinvolti Alessandro Amoroso, Giovanna Caldarella, Pierluigi De Santis, Annamaria Di Maio, Chiara Giacobone, Annarita Pasculli, Amanda Vinciguerra. Un lavoro a più riprese che ha condotto i diciotto interpreti alla messinscena delle due coreografie, cominciando da “La Cura” a quattro mani di Domenico Di Dato ed Alessandra Veronetti sulle musiche varie di Bach, Delibes, Mozart e Vivaldi. “La Cura” è una coreografia astratta, senza pretese narrative, è un percorso ricco di suggestioni, anche musicali, volto a restituire luce alla necessità comune di libertà di movimento, di condivisione. Cura è l’impegno profuso dagli studenti e dalla Scuola coinvolti in un progetto che si sviluppa fra passato, presente e futuro, che mira al coinvolgimento, all’apertura, alla comunicazione.

E infine Cura è lo sguardo attento e amorevole, la spinta propulsiva in avanti che come coreografi abbiamo provato a trasferire in questa esperienza e verso i giovani che ne hanno fatto parte. Il secondo titolo “Cell” è invece a cura di Mariella Celia sulle musiche di Monolake ed Ivan Macera. “Cell” è l’abbreviazione con cui spesso nominiamo i nostri smartphone. La coreografia osserva in una chiave esasperata ed esasperante la centralità che questi apparecchi hanno assunto nel nostro tempo. Ma “Cell” è anche cellula in lingua inglese. L’unità vitale, il principio di tutto ciò che siamo, l’elemento essenziale, l’esperienza diretta. In questo lavoro diciotto giovani e talentuosi danzatori si muovono in scena a partire da una dimensione esterna, esteriore, multimediale, fino a giungere alla più intima carnalità. In un profondo ascolto di se stessi trovano una nuova relazione con l’altro, un virtuoso contagio.

Lo spettacolo costituisce, secondo la dirigente Guma, “il coronamento di un percorso di condivisione stimolante e produttivo, svolto in grande sinergia dagli studenti delle scuole coinvolte che hanno sperimentato cosa significa lavorare in modo professionale all’interno di una compagnia di danza rispettandone le regole, i tempi e le modalità di lavoro, al fine di perseguire un obiettivo comune riconoscibile da un lato nel prodotto artistico, dall’altro nella proficua esperienza umana”. Si invita la cittadinanza napoletana ed il popolo della danza a festeggiare Tersicore con i suoi baldi giovani al Teatro Politeama.

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Massimiliano Craus

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