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Sgominata banda nel vesuviano che compiva rapine stile “Arancia Meccanica”

Erano ricercati da qualche settimana dopo aver compiuto una rapina stile “Arancia Meccanica“, messa in atto in un appartamento di San Giuseppe Vesuviano. I tre però erano ricercati anche per altri furti e rapine avvenuti nella cittadina vesuviana da inizio anno. La banda è stata finalmente arrestata ieri mattina dai carabinieri della locale stazione. A finire in manette, poiché ritenuti responsabili a vario titolo di rapina in abitazione e altro, sono: Mario Listo, 33 anni, di San Giuseppe Vesuviano, e due fratelli di Ottaviano, Francesco Nappi, 20anni, e Domenico Nappi, 18enne. L’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Nola a carico dei tre soggetti è stata eseguita dai militari guidati dal maresciallo Giuseppe Sannino e coordinati dal capitano della compagnia di Torre Annunziata, Andrea Rapone.

Rapine stile “Arancia Meccanica”

Mario Listo è stato trasferito direttamente a Poggioreale, mentre per i due fratelli è scattata un’ordinanza di custodia cautelare in regime domiciliare. Le indagini nei confronti dei tre sono partite a seguito di una denuncia fatta da una delle vittime, immobilizzata e aggredita in casa sua per sottrargli il poco che aveva. I carabinieri hanno così potuto accertare che, il 17 marzo 2016, erano stati proprio loro tre ad introdursi in casa di un anziano a San Giuseppe Vesuviano. I tre, dopo aver bloccato la vittima, si sono impossessati di un telefono cellulare e di 200 euro. L’uomo aggredito, anche con calci e pugni, fu soccorso dai vicini e rischiò anche di avere un infarto. Ma nonostante lo choc riuscì lo stesso a fornire ai militari una dettagliata descrizione dei tre, che tra l’altro erano stati immortalati in altre due registrazioni, di altrettante rapine, avvenute in due locali pubblici della cittadina. Messi insieme i pezzi, i tre sono stati inchiodati.

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Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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