Grandi notizie pervengono dal mondo delle scienze applicate alla farmacologia e agli studi impegnati ad arginare le migliaia di morti che ogni anno avvengono per sopraggiunta infezione da Epatite C, Cirrosi epatica e mancato trapianto di fegato, immunodeficienza da HIV. Per quanto riguarda quest’ultimo, la scorsa settimana su Nature, l’originaria versione statunitense della nostra rivista italiana Le Scienze, i ricercatori dello Scripps Research Institute della California hanno pubblicato un interessante e molto importante articolo secondo il quale sarebbe stata sintetizzata una sostanza in grado se non di bloccare, di arginare gli effetti mortali del virus dell’HIV.
In seguito ai dati raccolti e ai risultati raggiunti sui test realizzati sulle scimmie, rincuorano i ricercatori impegnati a rintracciare una efficace terapia umana contro l’HIV. Questa sostanza sperimentata sulle scimmie ha agito come un potenziale scudo contro l’HIV. I ricercatori dello Scripps Research Institute della California hanno pubblicato quanto segue: “abbiamo sviluppato un inibitore molto potente e ad ampio spettro che agisce contro l’HIV-1, il principale tipo di virus presente nel mondo e responsabile dell’Aids“. Michael Farzan, lo scienziato a capo delle ricerche, ha spiegato come la sperimentazione sulle scimmie sia durata complessivamente 34 settimane. Quest’ultima ha permesso di riscontrare come in questo lasso di tempo le scimmie non si siano ammalate, anche, successivamente all’inoculazione del virus che provoca la malattia. L’inibitore dovrebbe agire da vaccino di lungo periodo.
Altro importante successo è stato raggiunto per chi è in lunga attesa per un trapianto di fegato in Italia, per sopraggiunta Cirrosi epatica, in seguito all’insorgere dell’Epatite di tipo C. Arrivato finalmente in Italia è il farmaco che potrebbe ridurre drasticamente la quota annuale di 1000 morti per Epatite C. Il farmaco è un Antivirale, nominato Simeprevir, e rappresenta la nuova generazione farmacologica per il trattamento di questa insidiosa malattia infettiva. L’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) chiarisce che la decisione di inserire il Simeprevir nel mercato italiano, tra i farmaci di Fascia C, è seguita alla alla costatata sua efficacia nell’80% dei casi analizzati di pazienti italiani.
Senza approfondire troppo l’argomento diciamo che attualmente non esiste ancora un vaccino contro l’epatite C o, almeno, ciò che in questi anni è stato presentato come tale non ha raggiunto i risultati sperati. L’Epatite C è una malattia infettiva causata dall’Hepatitis C virus (HCV), la quale colpisce principalmente il fegato. Spesso l’infezione è asintomatica ma nella fase cronica comporta la cirrosi e la distruzione del fegato. Tra i fattori di rischio di incorrere nella malattia vi è l’assunzione di droghe via endovenosa, trasfusioni di sangue infette, presidi medici non sterilizzati. Si stima che circa 170 milioni di persone al mondo sono infette dall’Epatite C.
Simeprevir garantisce l’efficacia sui genotipi 1 e 4, ovvero il 60% e il 40% dei casi italiani. Il Simeprevir ha un’assunzione orali e prevede una cura pari a 12 settimane.
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