Attualità

Società e relazioni … liquide: il Ghosting

“Siamo diventati degli interruttori che gli altri cliccano a proprio piacimento. Un giorno ci accendono, il giorno dopo ci spengono. Ci sono e non ci sono. Un clic e spariscono. Senza spiegazioni.”  Questa citazione di Fabrizio Caramagna mi ha molto colpito ultimamente, leggendola e rileggendola.

Ed è proprio così, una tendenza che esiste da sempre ma che si sta facendo sempre più spazio nella nostra società, una società così all’avanguardia ma così tremendamente fragile. Oggi se ne parla con un nome ben preciso: Ghosting, l’interruzione improvvisa dei contatti con qualcuno senza dare a quella persona alcun tipo di spiegazione. Si sparisce, diventando metaforicamente un vero e proprio fantasma ( da cui la parola inglese Ghost, fantasma ). Ma cosa si nasconde dietro questo atteggiamento? E perché fa male?  Vero che la società sta cambiando, le persone stanno cambiando e il concetto di relazione sta cambiando, ma è anche vero che ciò che invece non può cambiare negli uomini è l’estrema necessità di comunicare con i propri simili: siamo fatti di relazioni, ne abbiamo un bisogno vitale. E, riflettendo, non posso non fermarmi a riflettere: ma la tecnologia può davvero essere così utile per le relazioni sociali? Il termine ghosting ha raggiunto una popolarità tale da rientrare nel linguaggio comune quando si parla di relazioni al tempo del digitale, come quello attuale! Le app di messaggistica come WhatsApp o i social come Facebook, sono parte integrante della vita dei giovani e non solo, sono una parte della nostra identità! La comunicazione è implicitamente basata e ruota intorno ai social e alle chat. Ormai scriversi su WhatsApp significa parlare con una persona, scrivere un post o postare una foto su Facebook significa implicitamente aver comunicato quello che si sta facendo e quindi i propri amici sono avvisati. Se si vuole riferire in che luogo si è, si posta su Facebook la posizione e quindi non c’è bisogno di comunicarlo a nessuno.

Ecco, lì dove tutto è diventato digitale, virtuale in pratica, è più facile svanire nel nulla se non si vuole proseguire un rapporto, quindi è più facile fare ghosting … Lo scopo di chi fa ghosting è quello di porre fine alla relazione senza doverlo dire, schivando ogni responsabilità e il peso di dover comunicare di aver perso interesse … Alcune ricerche hanno dimostrato che si ricorre al ghosting per evitare di ferire l’altra persona rivelandole di non essere più interessati a frequentarla. Questa motivazione, però, non mi piace confonderla per altruismo: la preoccupazione di chi fa ghosting è rivolta solamente ad evitare il disagio emotivo che uscirebbe fuori da un eventuale confronto, chi pratica ghosting non considera il grande dolore arrecato alle altre persone. Il senso di colpa in questo caso non sarà affrontato direttamente ma sarà in qualche modo evitato, anche se, nel profondo, rimane. Guardando il lato della “vittima”, chi subisce ghosting è costretto a dare a sé stesso spiegazioni su questo comportamento, senza mai raggiungerne però la completa certezza, quindi, riflettendo bene, è facile immaginare che la vittima presenterà molte difficoltà nell’instaurazione di relazioni future proprio a causa della paura nel fidarsi di nuovo delle persone.

Se avete a che fare con qualcuno che sparisce all’improvviso, rendetevi conto che sta dimostrando soprattutto la sua inadeguatezza e la sua fragilità. Se invece vi trovate dall’altra parte, se vi rendete conto di non riuscire ad attraversare la fine di un rapporto, considerate piuttosto l’idea di farvi dare una mano da qualcuno di competente. Fare ghosting è un modo di gestire i problemi che nasconde una grande immaturità psicologica e manifesta un miscuglio di sentimenti malsani. Ognuno di noi sa quanto possa essere difficile e a volte molto doloroso, chiudere una relazione; saper gestire così tante emozioni intense (dal dispiacere al rancore, dal senso di colpa alla paura a quello di fallimento) richiede tanta lucidità. Apriamo il nostro Io a lasciare non macerie ma terreno fertile per tornare a coltivare una nuova, vitale e fiduciosa avventura di relazione.

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Fabio Iuorio

Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre Ho amato il ruolo di giornalista e speaker radiofonico fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, come si evince dal titolo della mia trasmissione ( Imagine - Il Mondo Che Vorrei ) … sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.

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