Champions, Spalletti: “Cuore, cervello e anche un po` di c…”

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Il Napoli può centrare i quarti di Champions League e il tecnico Luciano Spalletti non vuole farsi scappare un’occasione storica.

“Cuore, cervello e anche un po` di ‘c…’ già che ci siamo…”. E’ quello che serve al Napoli, nelle parole di Spalletti, per raggiungere lo storico traguardo dei quarti di finale di Champions League, obiettivo mai raggiunto dal Napoli nella sua storia. “Siamo di fronte a una grande sfida perché può essere paragonata alla prima finale della stagione – continua il tecnico partenopeo – Può determinare molto per la squadra e per il club: si andrebbe a far parte della storia di questo club. Non penso diventi una pressione per la squadra perché abbiamo già visto diverse volte che non ci siamo mai lasciati tirare dentro il vortice delle difficoltà, per cui sono tranquillo di quella che è la forza e la qualità dei miei calciatori. Naturalmente vogliamo vedere un atteggiamento da squadra affamata per fare il risultato visto che si tratta quasi di una finale”.

Questo gruppo può giocarsela con le grandi d`Europa alla pari: “Per quello a cui mi ha abituato dal primo giorno in tutti gli allenamenti, so che la mia è una squadra che non abbassa lo sguardo. Ma c`è da fare dall`inizio le stesse cose, non possiamo addizionare numeri e non dobbiamo pensare a quello che è la Champions in generale: dobbiamo passare il turno domani sera. L`Eintracht è una squadra che ha passato il girone con squadre fortissime come Tottenham, Marsiglia e Sporting, e questa squadra l`anno scorso ha eliminato il Barcellona in Europa League vincendo a Barcellona. Totale rispetto per Glasner e la sua squadra: sarà durissima e difficilissima. Pensare ai turni successivi sarebbe da presuntuosi e non è il nostro modo di pensare”.

Sul risultato dell’andata e la possibilità di fare calcoli dice: “Per quanto riguarda la psicologia del calcio e dei calciatori, fare calcoli per me è sbagliato perché si rischia di modificare qualcosa e nel calcio è sottilissima la differenza che può determinare un modo di pensare o un episodio all`interno della partita. Abbiamo sempre fatto così, provando ad offrire un calcio bello da vedere ad un pubblico esigente che si intende di calcio come quello napoletano che ha visto giocare il più forte di tutto. Ingannare loro diventa difficile. Per quanto riguarda Meret…ho assegnato solo una maglia: quella del nostro pubblico. Loro giocano sicuramente dal primo minuto”.

L’insidia principale: “È proprio il valore dell`avversario. A Francoforte abbiamo fatto una partita straordinaria e c`è da ripetere una partita straordinaria per battere un avversario così forte. Noi dobbiamo essere bravi a sapere che ci troveremo davanti una squadra degna di queste sfide”.

Infine l’assenza dei tifosi dell’Eintracht: “È un provvedimento adottato in conseguenza a quello che è successo all`andata dove non è stato garantito il massimo dell`ordine pubblico per i nostri tifosi e dove si sono trovati di fronte a situazioni spiacevoli. Quando c`è qualcosa che riguarda l`ordine pubblico, cii sono professionisti che lavorano come la questura, l`osservatorio: io non posso dare valutazioni, ma so che se c`è il timore che possa succedere qualcosa bisogna intervenire e fidarsi di chi prende le decisioni adeguandosi. Questo non dipende dal nostro club”.