Spari tra la folla ai Decumani. L’ombra della camorra, e della faida tra clan rivali, si allunga fino a raggiungere il centro storico, frequentatissimo durante questi giorni che precedono il Natale. Ieri il pomeriggio di via San Biagio dei Librai, la via più antica di Napoli, meglio nota come “Decumano inferiore” o come “Spaccanapoli“, che taglia a metà il cuore del centro storico della città di Napoli, è stato turbato da un inquietante incidente.
Un commando di 3 uomini, a bordo di motorini, ha attraversato san Biagio dei Librai, i volti coperti dai passamontagna, sparando in aria 3 colpi e suonando il clacson all’impazzata, apparentemente inseguendo un furgone bianco che cercava di raggiungere via Duomo. Terrore tra le centinaia di avventori che affollavano la strada in un’ora di punta, tra cui soprattutto turisti e famiglie con bambini. Pochi istanti di panico, un fuggi fuggi generale e qualche grido di spavento. Poi, dopo il passaggio del commando, la strada è rimasta basita, con il fiato sospeso, come sospesa nel vuoto, prima di tornare a popolarsi lentamente. Ma la paura, soprattutto per chi abita, lavora o transita abitualmente in una zona centralissima della città, resta.
Nessuno è rimasto ferito. I colpi sono stati esplosi in aria, verso l’alto. Non c’era da parte degli esecutori l’intenzione di ferire, né di uccidere. Solo di intimidire. Un avvertimento, rivolto probabilmente a una fazione criminale rivale. Sull’accaduto indaga la polizia, coadiuvata dalla scientifica, che ha recuperato i bossoli dei 3 proiettili calibro 9.17 tra vico Majorano e via del Grande Archivio. Dei responsabili ancora nessuna traccia. Diverse le piste battute dagli inquirenti: da quella del racket, a quella dell’intimidazione nei confronti di alcuni pregiudicati della zona, all’azione di un gruppo emergente che cerca di affermare il proprio controllo nell’area.
L’ombra della faida di camorra si allunga sul centro storico. La guerriglia non è più nella lontana, dimenticata periferia, ma nel cuore pulsante della città, a pochi passi da monumenti, negozi, luoghi di interesse turistico. La tesi più accreditata per ora sembra essere quella che vede l’azione di ieri come una presa di posizione da parte dei Giuliano, il clan “giovane” ed emergente di Forcella, che sta tentando di strappare il controllo di un’area, storicamente dominata dal clan di Forcella, alla famiglia Mazzarella, la quale a sua volta anni fa approfittò di un vuoto di potere per prendere il controllo della zona del centro storico. Letto in questa chiave, l’agguato di ieri potrebbe essere allo stesso tempo un’azione di forza e un avvertimento rivolto ai Mazzarella dai giovani e spietati Giuliano di Forcella. Che non si sono fatti alcuno scrupolo di seminare il terrore, in pieno giorno, in una strada affollata di turisti e famiglie.
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