Spiaggia pubblica chiusa da un cancello, protesta a Posillipo

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Protesta degli attivisti dell’associazione ‘Mare libero e gratuito a Napoli’ che hanno trovato l’accesso alla spiaggia pubblica di Posillipo chiuso da un cancello

Il Comune di Napoli “spieghi perché l’accesso alla spiaggia pubblica di Posillipo é chiusa da un cancello le cui chiavi sono affidate ad un privato”. Questo in sintesi il quesito che gli attivisti dell’associazione ambientalista ‘Mare libero e gratuito a Napoli’ pongono al sindaco Manfredi dopo che ieri, domenica mattina, hanno trovato sbarrato l’accesso che da Largo Sermoneta consente l’accesso all’arenile.

“Non é la prima volta che denunciamo questo abuso – ha spiegato uno dei manifestanti che ha partecipato alla protesta – e ci sembra veramente incredibile che il Comune consenta che un privato cittadino possa decidere se e chi può accedere ad una delle poche spiagge libero della costa cittadina”. Nelle foto e nei video che i manifestanti hanno prodotto si vedono alcune persone che, giunte chissà come sulla spiaggia, si godono la bella giornata di sole.

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”Abbiamo chiamato la Polizia Municipale che, giunta sul posto, ha constatato quanto da noi denunciato. Grazie al nostro mite clima – ha spiegato uno dei manifestanti – il mare può e deve essere goduto anche d’inverno e per questo che l’iniziativa di domenica mattina proseguirà tutto l’anno fino a quando non saranno rimossi cancelli e liberate le discese, affinché il mare torni ai napoletani ma anche ai turisti che attoniti rispetto a quella inspiegabile barriera sono costretti a tornare indietro”.

“Nei prossimi mesi – si legge sul volantino distribuito durante la protesta – si discuterà dei nuovi criteri attuativi per le concessioni e si fisseranno le percentuali di queste ultime rispetto alle spiagge pubbliche, come previsto dall’ultima legge sulla liberalizzazione delle concessioni. Il Comune di Napoli avrà un grosso peso da poter esercitare. Ad ottobre inoltre la competenza della linea di costa napoletana passerà dall’autorità portuale al comune, dando a quest’ultimo concreti poteri di indirizzo e pianificazione. Queste circostanze saranno un importante banco di prova per invertire la tendenza in Italia dominante, alla gestione privatistica di questa importante risorsa”.