Lo Sport chiede aiuto per evitare il tracollo

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La seconda ondata dell’epidemia con la conseguente emergenza sanitaria sta creando enormi problemi di liquidità allo sport italiano, già messo a dura prova dal lockdown della scorsa primavera. Se infatti la Serie A di calcio (che pure sta attraversando una grave crisi finanziaria) rappresenta un mondo a parte, alimentato essenzialmente dai diritti televisivi, tutto il resto dello sport nazionale trae i propri incassi principalmente dalle biglietterie e dagli abbonamenti del pubblico presente agli eventi sportivi.

Dunque la chiusura di stadi e palazzetti dello sport, e il conseguente venir meno degli incassi da botteghino, mette tutto lo sport nazionale a rischio default.

Se ci limitiamo ai principali sport di squadra, escludendo come detto il massimo campionato di calcio, vediamo che nell’ultima stagione “pre-covid” la Serie B di calcio ha incassato circa 25 milioni, la Lega Pro è arrivata a 27 milioni, la Lega nazionale Dilettanti, a partire dalla Serie D, ha avuto introiti per complessivi 35 milioni. La serie A di basket ha avuto incassi da spettatori per circa 12,5 milioni, la A2 e la B per circa 10 milioni.  La Lega Serie A di volley maschile (che comprende Superlega, A2 e A3) ha registrato entrate per 7,5 milioni e quella femminile (che comprende i campionati di A1 e A2) per quasi 2,5 milioni.

Si arriva a una cifra complessiva di circa 120 milioni che rischia di venir meno quasi completamente e che si aggiunge ai mancati incassi del primo periodo di lockdown. E questo senza considerare gli enormi danni subiti da tutto lo sport cosiddetto “minore”, che coinvolge tantissime associazioni sportive.

Di fronte a questa situazione, che può mettere in ginocchio l’intero sistema-sport nazionale, i presidenti delle varie leghe si sono rivolti al Governo chiedendo aiuti e misure di sostegno.

Da Paolo Dal Pino per la Lega serie A, a Mauro Balata per la serie B, al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, ad Umberto Gandini presidente della Lega basket Serie A fino ai massimi dirigenti delle leghe maschile e femminile di  volley, tutti hanno richiesto interventi statali per salvare lo sport, dando risalto mediatico a quelle che sono le richieste dell’intero mondo sportivo.

Lo sport, insomma, chiede di essere indennizzato così come gli altri settori produttivi, cogliendo l’occasione della prossima legge di bilancio. Il Governo, che ha già dato una prima risposta con il decreto “Ristori-bis” stanziando 80 milioni di aiuti per le associazioni e le società sportive dilettantistiche, è chiamato dunque a varare ulteriori interventi di sostegno fiscale e finanziario per un settore che ha anche una indubbia funzione sociale, visto che soprattutto in questa fase storica rappresenta per i cittadini una importante occasione di svago e di supporto psicologico.

di Francesco Marchionibus