E’ un giorno triste per Napoli, per i napoletani e per tutta l’Italia: Ciro Esposito, il tifoso azzurro ferito il 3 maggio scorso prima della finale di Tim Cup tra Napoli e Fiorentina, non è riuscito a combattere la sua ultima battaglia per la vita e si è spento, questa mattina, al policlinico Gemelli di Roma. Dopo 50 giorni il trentenne supporter azzurro, accorso nella capitale semplicemente per seguire la squadra del cuore, ha dovuto dire addio a famiglia, fidanzata e amici.
Nota del policlinico
A dare la notizia definitiva è stato lo stesso policlinico Gemelli, tramite comunicato ufficiale. Dalla nota si legge: “Dopo 50 giorni di rianimazione intensa e protratta il signor Ciro Esposito è deceduto per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”. Il professor Antonelli, a nome di tutto il personale del reparto, ha espresso “cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di intenso dolore per la perdita del proprio figlio”.
Sfogo di Lerner
La triste notizia ha fatto il giro del mondo e, in poche ore, tutti hanno voluto esprimere cordoglio alla famiglia ed un proprio pensiero in merito alla vicenda. Il noto giornalista Gad Lerner, su Twitter, ha rilasciato un post dal quale si evince un poderoso attacco nei confronti dello Stato Italiano: “L’uomo-simbolo, padrone e guida spirituale del calcio italiano si chiama Genny’a Carogna. Di fronte a lui ammutolirono i vertici dello Stato”.
Lutto cittadino a Napoli
A Napoli il Sindaco Luigi de Magistris ha proclamato il lutto cittadino: “Proclamiamo il lutto cittadino per Ciro, per i familiari, per il nostro popolo. Per dire no al binomio calcio-violenza” ha spiegato de Magistris.