Come già ci dimostra un’abitudine consolidata in merito alla frequenza con cui il Mezzogiorno e le isole vengono inglobate all’interno del percorso del Giro d’Italia ancora una volta gli organizzatori nel 2015 boicottano in tronco le località del Sud e quelle insulari.
Pur comprendendo 21 tappe comprese tra San Lorenzo a Mare e Milano, pur sconfinando in Svizzera, e pur avendo interessato nelle edizioni precedenti, persino, località straniere come Amsterdam e Belfast, il Meridione non viene preso minimamente in considerazione.
Dal 9 al 31 maggio le tappe contemplate saranno quelle di San Lorenzo a Mare – San Remo (17,6 km), Albenga – Genova (173 km), Rapallo – Sestri Levante (136 km), Chiavari – La Spezia (150 km), La Spezia – Abetone (152 km), Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia (182 km), Grosseto – Fiuggi (263 km), Fiuggi – Campitello Matese (188), Benevento – San Giorgio del Sannio (212 km), Civitanova Marche – Forlì (195 km), Forlì – Imola (147 km), Imola – Vicenza (190 km), Montecchio Maggiore – Lido di Jesolo (153 km), Treviso – Valdobbiadene (59,3), Marostica – Madonna di Campiglio (165 km), Pinzolo – Aprica (175 km), Trani – Lugano (136 km), Melice – Verbania (172 km), Gravellona Toce – Cervinia (236 km), Sant Vincent – Sestriere (196 km), Torino – Milano (185 km).
Può un evento sportivo che prende il nome della nazione in cui si svolge comprendere solo il Settentrione e tappe estere?