Due dirigenti del Comune di Napoli, Giovanni Annunziata e Maria Rosaria Guidi, sono stati condannati in appello dalla Corte dei conti per l’inchiesta sullo spreco dei fitti passivi, a risarcire Palazzo San Giacomo per 100 mila euro ciascuno. Assolto, invece, l’ex assessore al Patrimonio, Marcello D’Aponte, che era stato condannato a 51.664 euro, in primo grado. Si tratta del primo di 4 giudizi inerenti agli immobili privati presi in locazione dal Comune, al fine di ospitare uffici, scuole, depositi, biblioteche, prima del 2010: un danno che ammonta a 5,5 milioni di euro.
Il filone dell’inchiesta, che ha visto la condanna di Annunziata e Guidi, fa riferimento a un immobile acquistato dal Comune per ospitare al primo piano la scuola elementare Scialoja e al secondo piano la scuola media Cortese, sito in via Ferrante Imparato 132. Il contratto di locazione era stato stipulato il 2 ottobre 1989 con la società Simer. Sei anni di fitto a 400 mila euro l’anno, rinnovati per altri sei. Solo che, nel 2009 le due scuole si sono trasferite altrove ma il Comune ha continuato a detenerne la struttura e, soprattutto, a pagare i canoni. Anzi, l’immobile, nel frattempo, veniva anche “occupato abusivamente da terzi”, tra cui “il custode dipendente comunale”. Inoltre, dopo lo sgombero, fatto scattare nel 2010, “la società proprietaria si rifiutava di accettarne la riconsegna, atteso che i locali risultavano devastati e occupati da materiali di risulta”. Solo nel 2012, quindi, è potuta avvenire la riconsegna, sprecando fitti per due anni, portando un danno erariale per la Procura di oltre un milione di euro.
Il sindaco Luigi de Magistris, nel frattempo, ci ha tenuto ha dire la sua in merito a una presunta “affittopoli”, attorno al Comune di Napoli. “Non c’è una affittopoli a Napoli, Roma è un’altra cosa. Abbiamo trovato violazioni di norme sul patrimonio, ma stiamo portando a termine un’operazione verità che sarà messa a breve nero su bianco in una delibera di giunta”.