De Laurentiis, a cinque partite dalla fine della scorsa stagione, decise di non pagare più le società per l’accoglienza allo stadio.
Non fu un capriccio, quello del patron azzurro: aveva semplicemente scoperto che quasi tutte le società prendevano i soldi senza poi pagare i lavoratori. Allora De Laurentiis chiese garanzie, ma non furono date. Da allora il servizio prosegue, senza che gli impiegati percepiscano alcuna retribuzione. Precedenti di situazioni del genere si erano registrate nell’ ultimo anno già a Genova e a Bari.
Ci sono alcuni che sono in attesa di vedersi retribuite prestazioni lavorative in occasione di partite casalinghe dello scorso campionato. Il lavoro prevede un controllo dei tifosi fuori lo stadio, ai tornelli e sugli spalti a partire da cinque o sei ore prima di ogni gara e finché lo stadio non si svuota completamente. Inoltre prestano servizio anche il giorno prima della gara, con turni da otto ore. La paga quando c’è è dai 20 ai 25 euro al giorno.
“Se per fine campionato non arrivano gli stipendi arretrati, siamo pronti a fare un esposto contro la società” così tuonano diversi addetti ai lavori. Intanto dal sito ufficiale dal Calcio Napoli si legge che “gli stewards nell’ esercizio delle proprie funzioni, sono giuridicamente equiparati agli “incaricati di un pubblico servizio”. La situazione sembra dunque arrivata ormai a un bivio …
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