Benitez fa giocare tutti: i nuovi acquisti anche se recentissimi, i senatori, i giocatori sul piede di partenza, quelli non tanto considerati da Mazzarri. Come detto già da De Laurentiis ad ottobre scorso: “tutti, ma proprio tutti, sono utili alla causa, anche quelli che giocano meno.” Il presidente preannunciò: “nel corso dell’anno ci sarà spazio per tutti i componenti della rosa”.
Già dalle prime convocazioni di Benitez, quelle per il ritiro estivo di Dimaro, si capì che l’allenatore spagnolo era diverso da Mazzarri, in senso indubbiamente positivo. Dunque niente preconcetti, ma voglia di valutare tutti. Nel luglio scorso Rafa chiamò ben 34 giocatori nella mega-convocazione per il Trentino: tra loro giocatori della Primavera, giocatori rientrati dalle esperienze in prestito, i primi neo-acquisti e lo zoccolo duro dei mazzarriani. E lì ognuno ebbe occasione di giocarsi la propria chance, come Fernandez, Uvini e Radosevic, dati da tutti in lista di sbarco. E pure chi poi è andato in prestito in serie minori, i vari Nicolao, Sepe, Fornito, si sono fatti ben conoscere dal mister.
Bandita dunque la parola “titolarissimi“, tanto usata nell’era Mazzarri, Benitez comincia la stagione con una rosa più lunga di quelle viste con i precedenti allenatori, sempre tra i 23 e i 24 elementi al massimo. Già a settembre, nella conferenza stampa prima di Napoli-Atalanta, dichiara: “ Da qui alla fine deve giocare tutta la rosa, credo che sia giusto dare merito e fiducia a tutti perché avremo bisogno di tutta la rosa da qui alla fine. Tutti possono ruotare che sia Hamsik, Higuain, Callejon, Pandev e tanti altri. Così si va avanti. Non si vince questa settimana, si vince alla fine“.
Il 25 agosto 2013, nella prima di campionato (Napoli Bologna 3-0), fanno capolino per la prima volta nella serie A italiana e nel Napoli i seguenti calciatori: Reina, Albiol, Mertens, Callejon, Higuain e Radosevic. Un mese dopo è la volta di Zapata, che il 28 settembre in Genoa-Napoli totalizza i suoi primi minuti in azzurro e in generale in serie A. Il 6 ottobre invece nei minuti finali del 4-0 al Livorno, sorprende tutti inserendo Davide Bariti, classe 1991, al Napoli dal 2012 ma esordiente in A perché le stagioni precedenti era in prestito. Sabato 2 novembre , nella partita contro il Catania, in seguito all’infortunio occorso a Mesto, Benitez manda in campo Uvini, prima in serie A per l’italo-brasiliano, che aveva giocato solo una partita col Napoli, in Europa League, nel 2012 con Mazzarri. Il 7 dicembre 2013 tocca al portiere brasiliano Rafael, in un inizio sfortunato dato che subisce tre reti dall’Udinese per il 3-3 finale.
Tutti i tifosi del Napoli si erano abituati ad aspettare settimane prima di vedere in campo i nuovi acquisti, quasi dubitando della loro esistenza, soprattutto se arrivati a stagione in corso. Quest’anno è stato sfatato anche questo tabù, a cominciare da Anthony Revelleire, in squadra dall’ 8 novembre 2013 e titolare in campo neanche un mese dopo. Il francese viene preso dagli svincolati per supplire alle indisposizioni degli esterni Mesto e Zuniga. A tal proposito bisogna però dire che prima c’erano meno cambi perché si registravano meno infortuni, una differenza su cui lavorare.
A gennaio invece il Napoli cede Cannavaro e Armero, che comunque nonostante fossero poco considerati fanno l’uno 4 presenze e l’altro 14. Al loro posto arrivano Henrique, Faouzi Ghoulam e Jorginho, che diventano rapidamente titolari della squadra, complici anche i vari infortuni che hanno segnato questa stagione. Il primo diventa del Napoli il 30 gennaio e comincia la sua avventura il 12 febbraio nella partita di Coppa Italia contro la Roma. L’esterno algerino addirittura entra in campo il 2 febbraio 2014, tre giorni dopo il suo arrivo ufficiale (31 gennaio 2014). Infine Jorginho si inserisce ancora più velocemente: la compartecipazione col Verona viene stipulata il 18 gennaio, una settimana dopo, il 25 gennaio 2014, il centrocampista subentra a Dzemaili al 54′ della partita contro Chievo finita 1-1.
Vinta la Coppa Italia il 3 maggio 2014, il martedì successivo (5 maggio 2014) il Napoli gioca al San Paolo contro il Cagliari e lì dall’inizio del secondo tempo c’è finalmente gloria per Roberto Colombo, al Napoli dal 1 luglio 2011, ma con Mazzarri era stato solo uomo-spogliatoio. Il terzo portiere entra al posto di Reina dopo l’intervallo e gioca un’ intera frazione senza subire goal dimostrando di essere ancora valido all’età di 38 anni, coronati dalla conquista di ben due Coppe Italia col Napoli, e dopo la prima, anche senza aver mai giocato si distinse chiamando la figlia Vittoria in onore della Tim Cup vinta dal Napoli. Infine l’ultimo esordio, a completare la rosa mantenendo dunque le promesse iniziali, è stato per Toni Doblas, portiere spagnolo arrivato a titolo gratuito dopo l’infortunio di Rafael. In squadra dal 27 febbraio , ha esordito ieri, 11 maggio entrando al 78′ della partita contro la Samp e prendendo poi goal da Wsolek per il 5-2 finale.
Compresi anche Cannavaro, Armero e Uvini, ora rispettivamente a Sassuolo, West Ham e Santos, sono ventinove i giocatori schierati da Benitez in questa stagione ed è un segnale importante di considerazione per chi vuole restare, per chi arriverà, per chi tornerà dai prestiti.
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