di Francesca Galasso
L’Italia, ormai si sa, è una Repubblica fondata sullo stage. E anche il Pd, qualche giorno fa, ha colto ‘la palla al balzo’: cerca stagisti a 400 euro al mese. Ma riportiamo l’annuncio che ha scatenato una vera e propria bufera:
«Lo stage avrà la durata di sei mesi durante i quali un tutor seguirà e coordinerà il lavoro dei giovani creativi e li metterà in contatto con le diverse strutture del partito, programmando la partecipazione ad alcune riunioni di organizzazione, incontri e approfondimenti con politici, esperti e operatori del settore. Il team ottimale deve essere composto da un creativo e un copywriter di età compresa tra i 22 e 27 anni, che siano in procinto di conseguire, o abbiano da poco conseguito un titolo di studio nell’ambito della comunicazione (diploma o laurea). Si richiede un impegno di quattro ore quotidiane da assolvere presso la sede nazionale del Partito Democratico a Roma, in via Sant’Andrea delle Fratte. È previsto un rimborso spese di 400 euro mensili».
Qualcuno potrebbe pensare che in tempi di crisi va bene anche lostage, tanto per cominciare, e che, come afferma Mario Testa sulla pagina facebook di Pier Luigi Bersani, ”ho fatto uno stage post laurea in una pubblica amministrazione senza ricevere un solo euro! Il Pd almeno riconosce 400 euro al mese”.
La polemica monta inesorabile perché i democratici sono in primissima linea ad accusare i padroni sfruttatori che non pagano i giovani e che usano gli stage per sfruttarli.
Ciò che, quindi, fa più riflettere è l’incoerenza da una ”forza che si candida a governare il Paese sventolando a destra e a manca la parola d’ordine ‘Basta precarietà”’: decine i post di indignazione dagli utenti del social network, molti dei quali elettori del Partito democratico. ‘‘Sono allibita – scrive Noemi Pintus – criticate tanto la destra e Voi fate le stesse cose? Ma non eravate quelli che volevano eliminare la precarietà? Sono senza parole e molto delusa”.
C’è anche chi, però, smorza la polemica e difende il Pd, chi quello stage lo sta facendo, Randa El Tahmy Bayoumy Amar che scrive: ”Ho 29 anni e sono una neolaureata in comunicazione sociale e istituzionale. Insieme al mio collega Davide Surace, circa un anno fa, mi sono proposta per partecipare allo stage Ideeali del Pd, rivolto a giovani creativi del settore della comunicazione. Ero perfettamente a conoscenza delle condizioni in merito ad orario e rimborso spese dello stage, e anche spinta da queste ho spedito la mia candidatura. Già da tempo controllavo proposte di stage offerte da aziende, agenzie e quanto altro, ma la maggior parte non prevedeva nemmeno un rimborso spese, e questo certamente non mi avrebbe consentito di mantenermi autonomamente a Roma, mettendomi anzi nelle condizioni di gravare ancora sulla mia famiglia”. “Sono una giovane precaria anche io, e riesco davvero a comprendere l’indignazione per le condizioni economiche, sociali e professionali, che riguardano la mia generazione e quelle future, ma credo che questo non sia il caso’‘.
Dunque, sfruttamento o occasione?
Per adesso, gli occhi degli elettori del centrosinistra sono puntati al comizio che Bersani dovrà tenere il 5 novembre alle 14,30, in Piazza San Giovanni, a Roma, in occasione di una grande manifestazione indetta dal Partito Democratico.