“Stalking, violenza di genere e depenalizzazione, quali tutele?” dibattito pubblico al PAN

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Dibattito pubblico al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) sul tema dello stalking, degli strumenti e le iniziative che possono aiutare e sostenere le vittime nella denunzia e nel recupero da tale reato.

I relatori presenti (“Prof.ssa  Simona Marino, Consigliera Comunale delega alle Pari Opportunità, Roberta Gaeta, Assessora al Welfare,Elena Coccia,Avvocata impegnata nella tutela dei diritti – Consigliera metropolitana, Maria Rosaria Raglia, Coordinatrice Regionale Pari Opportunità Uilcom Campania, Stella Castaldo  – Sostituta Procuratrice  Procura della Repubblica di Napoli – IV sez. Fasce deboli, Annamaria Scapicchio, Psicologa, Psicoterapeuta Consultorio Famigliare dell’Istituto G. Toniolo di Napoli, Patrizia Sarcinelli, Ispettrice Polizia di Stato,Fabio Pascapè Vicepresidente Comitato Unico di Garanzia del Comune di Napoli”) hanno tutti dato il loro apporto per fare chiarezza sui cambiamenti che la normativa potrebbe determinare, soprattutto sulle preoccupazioni per una possibile depenalizzazione di tale reato.

Il reato di stalking è stato infatti introdotto nel 2009, dando finalmente una forma di tutela alle vittime di tale violenza e supportandole nel percorso verso la fuoriuscita. Normativa che nel tempo, tuttavia, ha subito numerose modifiche, fino allo scorso marzo quando è stata introdotta la depenalizzazione se il fatto è di particolare tenuità (Decreto legislativo 16.03.2015 n° 28). Ecco perché la necessità del dibattito, volto a fare maggiore chiarezza sulle nuove modifiche.

Dal dibattito è emerso in particolare l’impegno della UILCOM nell’adottare contratti di lavoro con specifiche garanzie per la conservazione del posto durante il percorso di fuoriuscita e nell’introdurre una percentuale obbligatoria di assunzioni per le vittime. A tal proposito ecco quanto affermato dalla Coordinatrice UILCOM Pari opportunità Maria Rosaria Raglia:

“NON C’E NULLA DA FARE…SE SI GARANTISCE LA CONSERVAZIONE DEL POSTO DI LAVORO, SI AIUTA LA VITTIMA DI VIOLENZA A DENUNCIARE LA SUA CONDIZIONE. ANCORA MEGLIO PER CHI LAVORO NON NE HA, SE SI GARANTISCE INSIEME AL PERCORSO DI RIABILITAZIONE , LA CONCRETA POSSIBILITA’ DI MISURARSI CON IL MONDO DEL LAVORO, PREVEDENDO E COSTRUENDO PERCORSI DI FORMAZIONE AL TERMINE DEI QUALI NE E’ FACILITATO L’INSERIMENTO. L’INDIPENDENZA ECONOMICA E’ GARANZIA DI UN PERCORSO A TUTTO TONDO PER L’EMERSIONE E LA FUORIUSCITA DALLE SITUAZIONI DI VIOLENZA DI GENERE”.