Stazione Municipio non aprirà il 30 dicembre. Perché?

La Stazione Municipio della Linea 1 della Metropolitana di Napoli non aprirà il 30 dicembre. Delusione profonda per i cittadini. Quanto ancora dovranno aspettare?

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Ricordate con quanta enfasi e spasmodica attesa il sindaco Luigi De Magistris caricava, nelle dichiarazioni di settembre, l’evento della prossima apertura della Stazione – Piazza Municipio della Lainea 1 della Metropolitana di Napoli? Ricordate che fu detto che il giorno dell’inaugurazione della suddetta Stazione fu fissata per la vigilia dell’ultimo dell’anno, giorno ideale per un sufficiente rodaggio prima di funzionare a pieno regime nei giorni cruciali delle festività natalizie, quali l’ultimo e il primo dell’anno?

Profonda delusione dei napoletani

Dopo l’incidente sul lavoro dell’operaio di Boscoreale del 20 settembre, i lavori sono andati decisamente a rilento e in più si è aggiunta la lenta e farraginosa indagine della magistratura in merito all’incidente, la quale forte della sua autonomia ma indifferente alla necessità dell’opera, ancora una volta aggrava il cumulo di delusione che sclerotizza l’affaticato cuore dei napoletani.

La necessità di una prossima apertura e valore politico dell’attesa

Come scrivevamo in un precedente articolo, questa Stazione è diversa dalle altre, in quanto rappresenta l’occasione per i napoletani di riconoscersi in un’opera pubblica desiderata e fondantesi su un consenso totale. A dispetto ad esempio della Stazione Garibaldi 1 – Garibaldi 2, la Stazione Piazza Municipio è la una stazione napoletana per eccellenza. In questo periodo di totale spaesamento e di sfiducia nelle istituzioni, la Stazione Municipio potrebbe essere l’occasione per i napoletani di ricordare la loro identità, le loro radici, il loro orgoglio e le importanti risorse di cui solo loro, nel mondo, dispongono. Questa Stazione ha un valore e una importanza politica in senso stretto, ha una necessità identitaria e culturale per la città che abbisogna di rammentare chi è e cosa vuole essere nel prossimo futuro.

Stazione Municipio non è una semplice stazione

Mentre si consuma l’ammortamento degli ultimi criteri storici, artistici, e di senso, nei cantieri della Linea 1 della Metropolitana a piazza Garibaldi, in altri articoli salutavamo con speranza la notizia di uno dei cantieri per infrastrutture pubbliche più belli, e consapevoli, al mondo, con soddisfazione: la Stazione di piazza Municipio.

A settembre passato si diceva che i lavori per l’apertura della Linea sarebbero terminati il 30 dicembre, ma trapelano già le prime informazioni in merito alle operazioni di rifinitura di gran parte del sito. Ad annunciare l’avanzato stato dei lavori è stato l’assessore ai lavori pubblici e infrastrutture Calabrese, il direttore tecnico Metropolitana di Napoli De Risi, l’ingegnere alla realizzazione e manutenzione della Linea 1Riccio. Ora ritrattano, con una non curanza di ciò che questo ritardo provoca in chi brama più che mai aperta questa stazione non tanto per la sua funzionalità ma per il suo significato di speranza, per il suo alto valore simbolico.

Perché Stazione municipio deve al più presto essere consegnata alla cittadinanza?

Come confermammo in passato, la Stazione Municipio non obbedisce a una finalità meramente funzionale, in relazione alla quale il senso e l’apertura progettuale di un cantiere del genere nasce e muore con se stessa e con la sua strumentalità, ma si concepisce come una realizzazione a tutto tondo, una entità che non nasce dalla virtualità aliena e impermeabile dell’elettronica o dell’immaginazione di star dell’architettura, ma sorgendo dalla città come un che di partorito con amore e desiderio.

Ricordiamo per chi non è a suo agio tra architetti, artisti, filosofi e storici dell’arte, che Napoli è una delle città privilegiate ad esprimere l’identità architettonica e urbanistica della cultura europea. A differenza di quella americana, della pura funzionalità, l’architettura europea costruisce elementi volti alla eternità, e soprattutto è un’architettura storicamente stratificata su un passato a sua volta molteplice.

Alvaro Siza e Edoardo Souto De Mura, gli architetti che hanno disegnato le 27 versioni della Stazione Municipio, hanno dimostrato una concezione benjaminiana dell’architettura, in totale controtendenza con il progetto del francese Perrault delle Stazioni Garibaldi 1 e 2 nell’omonima piazza. La storia di Napoli trasuda dalla Linea 1, modernità e radici passate si legano in un connubio eccezionale di identità storica e politica. Le strutture del Porto di Neapolis, il Molo Angioino, tre galee romane, due maschi aragonesi e vicereali, la Torre dell’Incoronata, il Palazzetto del Balzo, sono gli elementi con cui i futuri utenti della Stazione attraverseranno il Futuro Passato napoletano dal neolitico Antico alla grecità dell’ottavo secolo a. C., dal romanità imperiale al Ducato di Napoli, dal Regno di Sicilia Normanno-Svevo al periodo crociato degli angioini, dalla rinascita aragonese al dominio ottuso degli spagnoli, dalle Due Sicilie borboniche alla contemporaneità.

La cultura napoletana ha più di 10.000 anni e nella storia più recente vanta una identità e una cultura nazionale e territoriale indipendente di oltre mille anni. Chi viaggerà nella Stazione Municipio attraverserà la storia e toccherà con mano l’istanza e l’impronta della città: una cultura volta alla emancipazione e alla intelligente creatività.

Quanto ancora bisognerà attendere?

Tuttavia il 30 dicembre prossimo la Stazione Municipio non aprirà a causa dell’idiozia, del disinteresse dei tecnici e dei piccolo-borghesi, che non riflettono in alcun modo la necessità di questo patrimonio pubblico di aprirsi all’esistenza paradossale e frenetica di questa città.

Quanto ancora i cittadini dovranno attendere e perdonare i bradipi di settore?