Tanti chef importanti della cucina e della pasticceria hanno fatto capolino nella sala di Pizza a Metro e hanno inventato un topping personalizzato per la pizza che ha fatto la storia di Vico Equense, quella inventata da Gigino.
Emanuele Scarello, due stelle Michelin con “Agli Amici” di Udine; Cristiano Tomei stella Michelin de ‘L’Imbuto’ a Lucca definito dalla stessa guida “uno degli chef più controversi per l’estro creativo dei suoi piatti”; il maestro pasticcere Sal De Riso e tanti altri chef importanti della cucina e della pasticceria hanno fatto capolino nella sala di Pizza a Metro che ospita 4 forni di 2 metri e 20 ciascuno e hanno inventato un topping personalizzato per la pizza che ha fatto la storia di Vico Equense, quella inventata da Gigino.
Nel corso della manifestazione benefica ‘Festa a Vico’, organizzata dallo chef bistellato Gennaro Esposito (‘Torre del Saracino’), durante la cena di gala che si è svolta nello storico locale vicano, i maestri della cucina si sono anche dedicati all’arte della pizza. Fiori di zucca, filo d’olio, polvere di parmigiano reggiano e prosciutto di San Daniele in uscita è stata la ricetta del bistellato Emanuele Scarello in onore delle tradizioni contadine.
Il nome “Per gli amici” ha messo d’accordo la sua Udine con Vico Equense.. Pomodori di Sorrento cotti nel forno a legna il segreto dello chef Tomei che si è trattenuto a lungo nella pizzeria: “Questo luogo – ha detto – dovrebbe essere preservato. Pizza a Metro è un monumento. All’estero apprezziamo la sorprendente cucina di quei luoghi e qui ci dimentichiamo delle tradizioni. E’ un suicidio culturale. Come si può vivere senza pizza a metro? Questo è eros, ma è anche famiglia”. Crema di piselli, calamaro arrosto, scamorza affumicata e mentuccia per lo chef Dario Amaro del ristorante ‘Lanterna Rossa’ che ha chiamato la sua pizza “Porto di Maratea”.
Limoni di Amalfi e agrumi della Costiera per Sal De Riso: “Questo è un posto che mi emoziona perché fa parte dei miei ricordi”. La sua pizza? La Amalfi: provola e fior di latte, prosciutto crudo, carpaccio di limone all’olio di oliva e una spruzzatina di zenzero. Raimondo Cinque, capo di un team di 12 pizzaioli dello storico locale vicano, ha accolto la sfida in casa proponendo la sua alternativa personale: acciughe, fiori di zucca e stracciata di acciughe e arance di Sorrento.
Soddisfazione ha espresso il direttore di Piazza a Metro e manager della ristorazione Giovanni Rivieccio: “Siamo sempre vicini alla crescita del territorio e alla cause benefiche. In questo, riteniamo che fare squadra e essere uniti rappresenti sempre un vantaggio competitivo. Anche in passato le porte del nostro locale sono state sempre aperte per ‘Festa a Vico’. L’ampiezza della nostra cucina permette, infatti, anche a venti chef di essere impegnati contemporaneamente ai fornelli”. Ad accogliere gli chef nel locale anche gli eredi di ‘Gigino’ vale a dire la famiglia Dell’Amura.