Piazza del Gesù stamattina si è trasformata in un vero e proprio “Melting Pot” di nazionalità. Alla manifestazione organizzata dalla Cgil hanno preso parte diverse associazioni che operano sul territorio. Hanno presenziato, inoltre, anche i ragazzi dell’Ipia “di Miano”, una scuola che organizza diverse attività orientate all’integrazione dei migranti coi ragazzi napoletani. Intorno alle 10 si sono aperte le danze. Dalla consolle è stata “sparata” musica a tutto volume e i ragazzi italiani si sono uniti ai ragazzi di colore in un vero e proprio abbraccio di solidarietà.
Alla cerimonia ha partecipato, tra gli altri, anche Franco Tavella, segretario regionale della Cgil, che ha stigmatizzato i recenti fatti di cronaca, chiedendo a Napoli di riscoprire il suo lato accogliente e solidale: “La città di Napoli – dichiara Tavella – ha dimostrato nei secoli di essere una città accogliente. Siamo in piazza oggi – continua – per avviare processi di integrazione coinvolgendo gli enti locali e tutti coloro i quali sono in grado di fare qualcosa per questo importantissimo tema”.
Tantissimi ragazzi di colore hanno raccontato la loro storia. Una storia fatta, spesso, di ghettizzazioni e di solitudine. “Napoli non è una città razzista – dichiara Omar Ndiaye, giovane immigrato Nigeriano – ma in quest’ultimo periodo stanno accadendo cose poco belle. Vorrei chiedere – continua – al comune di dare la possibilità anche alle persone come noi di aprire dei veri e propri mercatini, in modo da cercare di eliminare il fenomeno delle persone che vendo roba trovata nella spazzatura”.
Il mondo della scuola ha fatto la sua parte. Alla manifestazione i ragazzi dell’Ipia di Miano hanno solidarizzato con gli extracomunitari. La piazza si è trasformata in una discoteca all’aperto, un vero e proprio turbinio di balli e di “selfie” scattati in ricordo di questa giornata tra gli extracomunitari e gli italiani. Tantissime associazioni hanno preso parte alla manifestazione. L’Arci Napoli, da sempre impegnata sul fronte dell’integrazione tra i diversi “colori” che compongono il tessuto sociale napoletano ha rilasciato un comunicato – appello: “Cresce in Italia, alimentato da propagandisti dell’odio e della violenza, un clima di intolleranza e xenofobia che va immediatamente fermato. Noi crediamo che l’integrazione tra popoli sia un processo indispensabile, oltre che inevitabile, per l’arricchimento e la crescita di culture e comunità pacifiche e solidali. La Campania, area multiculturale, e Napoli, luogo di elezione dell’accoglienza, sono e devono rimanere esempio di una storia di incontro, proficuo e arricchente, tra etnie e religioni. Da questa città – continua il comunicato – e da questa regione deve perciò partire un’iniziativa forte e condivisa che ribadisca i diritti e i doveri dei nuovi cittadini che vengono ad arricchire le nostre comunità, e che definisca le politiche di accoglienza più adeguate e inclusive per i migranti che arrivano, col loro carico di storie, nella nostra terra”.
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