Strage di Parigi: l’ottavo killer potrebbe essere arrivato in Italia

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Uno degli attentatori della strage di Parigi sarebbe in fuga e la caccia è stata aperta anche in Italia: Ministero dell'Interno diramato ordine di ricerca.

L’attentatore in fuga si chiama Abdeslam Salah, di anni 26, immigrato di seconda generazione cresciuto a Molenbeek, sobborgo di Bruxelles dove nel 2001 trovarono rifugio gli assassini del comandante Massoud in Afghanistan e autori dell’attentato al museo Ebraico di Bruxelles nel 2014, dove persero la vita 4 persone. Un sobborgo quello di Molenbeek che ormai è considerato il quartiere dei Jihadisti. Il Belgio è ormai certo che sia la base logistica di questi folli terroristi, lo conferma anche il fatto che Ibrahim Salah (anni 31), fratello di Abdeslam, e Bilal Hafdi (anni 20), i due attentatori kamikaze che l’intelligence è riuscita ad identificare, erano residenti in Belgio, nei dintorni di Bruxelles.

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Hafdi si è fatto esplodere, per fortuna senza causare vittime, davanti a un ristorante di boulevard Voltaire. Mentre Ibranhim è stato catturato ed ora si trova in carcere a Bruxelles. Il fratello invece è riuscito a scappare. L’ultima volta è stato avvistato sabato mattina al confine tra Francia e Belgio, ma la sua fuga di certo non sarà terminata in Belgio, potrebbe aver raggiunto anche i nostri confini italiani ed essere entrato nel nostro paese, non a caso è stato diramato un ordine di ricerca da parte del Ministero dell’Interno italiano.

Strage di Parigi, ancora incerto il numero esatto degli attentatori

A due giorni dalla strage di Parigi si cerca ancora di far luce su quanto accaduto, in primis si cerca di capire il reale numero di persone entrare in azione quella venerdì sera. L’unica cosa certa è che sette sono morti, ma a quanto riportano i servizi segreti dell’Iraq, il numero di persone coinvolte potrebbe essere 19, organizzatisi a Raqqa, zona siriana controllata dall’Isis. Incerto è poi anche il numero delle vittime, che per ora restano 129, ma restano coloro in pericolo di vita, circa una sessantina, che lottano ancora tra la vita e la morte.