Si sono tenuti questa mattina, alle 10.30 nel carcere di Poggioreale l’interrogatorio di garanzia e l’udienza di convalida dell’arresto di Giulio Murolo, l’autore della strage di Secondigliano. L’avvocato Carlo Bianco, legale di Murolo, anticipa che chiederà una perizia psichiatrica. “E’indispensabile verificare la sua partecipazione cosciente o semi-cosciente. Io ho incontrato un uomo sconvolto, terrorizzato, che ha rimosso l’accaduto”. L’avvocato ha infatti precisato come “È evidente che sulla sua mania per le armi, sull’arsenale che deteneva in casa dovrà pronunciarsi un perito”.
Ma la notizia ha scatenato l’ira dei familiari delle vittime. “È solo un assassino, altro che infermo di mente. Ora il suo avvocato vuole chiedere la perizia psichiatrica, così lo dichiarano pazzo e se la cava. Ma uno che mira per uccidere e che poi ha anche la freddezza di sparare ancora per impedire di soccorre chi ha già colpito, è infermo di mente?”. Domanda che viene urlata a gran voce da chi adesso chiede giustizia. Come Giuseppe Cantone, 30 anni, il primogenito di Luigi, lo chef del Convitto Vittorio Emanuele, freddato da Murolo nella strage. “No, non se la può cavare con una perizia psichiatrica. È un assassino, punto e basta”.
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