Le indagini proseguono mentre pare che la Procura abbia accertato che i jersey non erano saldati
di Oscar De Simone e Giuliana Gugliotti
Lo hanno ipotizzato anche alcuni tra i volontari accorsi a dare una mano, in questi giorni, per portare via quello che restava dell’autobus precipitato dal viadotto di Acqualonga, tra Baiano e Monteforte Irpino (AV), la scorsa domenica. Lo hanno detto, mentre scavavano nella terra soffice per recuperare sediolini, lamiere, oggetti personali delle 39 vittime. I jersey di cemento non erano ancorati tra loro con i giunti alla sommità e le piastre alla base, come avrebbero dovuto essere.
Potrebbe essere questa una delle cause del cedimento della barriera di cemento e acciaio che ha fatto precipitare giù quel bus con a bordo 48 persone, in un volo della morte di oltre 30 mt di altezza.
La Procura di Avellino ha iscritto nel registro degli indagati due dirigenti di Autostrade per l’Italia, oltre al titolare della ditta Mondo Travel proprietaria dell’autobus, per chiarire la dinamica dell’incidente e accertare le eventuali responsabilità.
A quattro giorni di distanza dal terribile incidente la redazione di Road Tv Italia è tornata sul luogo della tragedia, per provare a ripercorrere gli ultimi momenti di vita delle vittime, attraverso il racconto di chi quei volti li conosce, li conosceva, li ha conosciuti da vicino.
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