Vagabondi, clochard, barboni, homeless … tanti sinonimi di “etichettatura sociale” per ricordarci chi sono i senzatetto. L’aggettivo che però di più mi ha da sempre colpito è senz’altro uno: invisibili. Sì, perché noi tutti spesso e volentieri non vediamo, o non vogliamo vedere, ciò che ci circonda; la nostra società, quella del perbenismo assoluto, ha il vizio di trattare queste persone con indifferenza. Già, indifferenza: è più semplice etichettare piuttosto che capire, vedere OLTRE … Più volte ho notato sguardi distaccati di persone che passano davanti ad un clochard, quasi disgustati, cercando di correre quanto più possibile, magari nauseati da odori non proprio di violetta, senza pensare minimamente che dietro a quegli odori è nascosta sempre e comunque una cosa che in pochi riescono a notare, la dignità! Le motivazioni che portano in strada sono, nella maggior parte dei casi, un susseguirsi di eventi gravi tipo perdite del lavoro, difficoltà nel gestire le spese, rottura dei rapporti familiari e amicali, mancanza di casa. Oppure morte di un familiare, assenza di lavoro, difficoltà nel sostenere le spese e nel riprogettarsi una vita. Eppure non sarebbe poi così difficile da capire! Mi soffermo spesso a pensare poi su quante donne esistono che vivono in simili condizioni di disagio, eppure sono spesso e volentieri quasi più invisibili degli invisibili uomini, nascoste in un buio profondo, in silenzio, soffrendo ma con una dignità senza pari.
“Le donne che vivono per strada, sono meno visibili. Molte nascondono il più a lungo possibile la propria condizione di senzatetto, perché si vergognano e perché in strada corrono maggiori pericoli rispetto agli uomini che vivono in situazioni simili. Prima cercano rifugio presso parenti e conoscenti, portano avanti convivenze forzate, anche vivendo in condizioni inaccettabili. Molte di loro, mantengono relazioni violente o ne iniziano di nuove pur di avere un posto dove dormire”, afferma la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer in un’intervista rilasciata non molto tempo fa … La vita può diventare molto dura e soprattutto la parte peggiore è l’aspetto psicologico: essere viste come ladre, o tossicodipendenti, le notti passano tra paure e panico, spesso quando le donne hanno avuto precedenti orribili. Mi soffermo, penso: la donna è vanitosa per natura, ama essere e sentirsi bella, per se stessa e per gli altri, eppure proprio loro, le donne clochard, sono private di un senso che la natura ha donato loro … perchè? Non trovo mai alcuna risposta, mai. Oppure no. Ultimamente, scorrendo delle pagine social, ho letto della storia di una giovane ragazza di Trani, Irene Scaringi, di professione make up artist, una ragazza semplice, senza grilli per la testa, che ha conquistato il suo spazio nel mondo del lavoro grazie alla sua caparbietà, e perseverando fino in fondo nel suo sogno, diventare una truccatrice professionista. Ragazza dall’animo profondo, è riuscita a portare avanti un progetto, il suo progetto, “Street Make Up”, un modo per regalare un momento di gioia e di bellezza alle donne senza fissa dimora, aiutandole così a ritrovare fiducia in se stesse. “Un qualcosa di eccezionale” ho subito pensato, “chi riesce a strappare un sorriso e una gioia a chi ne ha davvero bisogno è un vero angelo, devo intervistare quest’artista assolutamente!”. Detto, fatto. Ho preso contatti proprio pochi giorni fa con Irene, le ho fatto qualche domanda che riporto qui per tutti voi lettori di RoadTv Italia:
Make up artist, docente di make up, fotografia ritrattistica come hobby preferito, tutto a soli 32 anni di età: ma chi è Irene Scaringi? Parlaci un po’ di te!
Mi chiamo Irene Scaringi ho 32 anni , a soli 16 anni mi diplomo come estetista ma la mia passione per il make-up era troppo forte e circa dieci anni fa ho iniziato a studiare in un’accademia di trucco che distava 300 km. Mi alzavo alle 4 del mattino per prendere il treno e tornavo alle 9 di sera, facendo molti sacrifici, lavorando quasi 16 ore al giorno per permettermi gli studi di trucco. Sono stata sempre molto responsabile come persona e molto indipendente, non ho mai pesato sotto il profilo economico sulla mia famiglia. La passione per la fotografia è nata durante i miei viaggi, ho girato mezzo mondo, ho deciso di approfondire questo settore perché volevo immortalare al meglio i miei lavori di make-up, e ci sono riuscita, tanto che i diverse riviste internazionali hanno pubblicato i miei lavori in tutto il mondo ,compreso due in copertina con tanto di mio nome, è stata un’emozione bellissima per me che mi reputo una semplicissima ragazza. Da circa 3 anni sono anche docente di make-up in Accademia nella mia provincia ed in più impartisco lezioni di make-up private a diversi studenti che mi raggiungono da tutta Italia.
Quando nasce l’idea del progetto Street Make Up? E perchè?
“Non siamo nati solo per noi stessi ,ma una parte del nostro tempo la dobbiamo anche a chi è meno fortunato di noi “. Un bel giorno ho pensato,cosa posso fare di diverso per loro? Cosa posso donare andando oltre la monetina?
“Non sono ricca ,ma sono brava nel mio lavoro “
E questa volta ho deciso di regalare un piccolo momento di bellezza per le donne senza una fissa dimora. Ho sempre immaginato come potesse sentirsi una donna che passa gran parte della sua vita per strada alla
vista di un’altra donna dall’aspetto più curato, come ad esempio una donna con un bel rossetto colorato o un bel mascara .Non riesco neanche ad immaginare cosa si provi a vivere per strada, senza una casa che ti ripari dalla pioggia e senza un letto che alla sera ti riscaldi e ti culli in un dolce riposo; gli sguardi della gente, le espressioni di disgusto per gli odori,ma anche la sensazione di essere invisibili ,indegni di una moneta, figuriamoci di un sorriso o di un gesto d’amore .
Sappiamo benissimo che oggi con il make-up riusciamo a cambiare completamente i lineamenti di una persona,ma forse ci siamo dimenticati di quanto possa valorizzare un make-up Fatto per bene e di quanto possa sentirsi Bella e sicura una donna che lo indossa.
E con il mio progetto dal nome STREET MAKE-UP ho deciso di donare una seduta di make-up alle donne senza una fissa dimora ,vorrei che anche solo per un breve momento della giornata si sentissero coccolate, belle e speciali, aiutandole a ritrovare più fiducia in loro stesse in un loro momento della vita purtroppo non roseo. La sensazione più bella per me è stata guardarle mentre si specchiavano ,non riconoscevano quasi la donna che avevano di fronte ,il loro sentirsi più femminili, sicure di sé e guardare quella luce speciale negli occhi che sapeva di speranza mi ha regalato una gioia nel cuore che non dimenticherò mai .
Ed è per questo che spero di poter far conoscere e sensibilizzare grazie al mio progetto intitolato STREET MAKE-UP più persone possibili a fare di più,a donare anche una piccola cosa, perché tante piccole cose potrebbero farne nascere una molto più grande. Sicuramente non è molto quello che posso fare con il make-up,ma una cosa è certa,anche se per poche ore sono felice di averle regalato un briciolo di dignità.
Una domanda che nasce da una mia curiosità: cosa rappresenta il trucco per una donna?
Penso che il trucco per una donna sia diventato ormai un gesto quotidiano, un momento di auto gratificazione, volto al piacere e al piacersi che permette di comunicare il proprio modo di essere, la propria personalità e la propria unicità.
Ma è vero che il mondo di oggi si basa di più sull’apparire piuttosto che sull’essere? ( domanda riferita specialmente al mondo social e filtri vari )
Credo che in primis la bellezza dovremmo averla nel cuore ,non basta averla solo fuori ,la gente oggi impazzisce per i filtri ma non ha ancora capito che è una finzione del nostro essere
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti futuri sono molti, uno in primis è quello di continuare ad insegnare il mio lavoro, la mia gioia più grande sono i successi lavorativi delle mie allieve grazie ai miei insegnamenti, trasmetto il mio sapere senza gelosia e cerco sempre di fare uscire il meglio da ognuno di loro.
Donare un semplice sorriso è un bellissimo gesto d’amore, restituire anche se per un solo momento la dignità ad una persona lo è ancor di più. Irene ci dimostra che, aprendo il cuore e donando la propria professionalità agli altri, si applica la vera solidarietà. Adoperarsi per il bene degli altri ci arricchisce, non di vile denaro, ma di Vero Amore.