L’impegno sociale che ogni giorno Suor Rita Giarretta svolge, da oltre vent’anni, e cioè quello di strappare via le donne dalla strada e da quel lavoro, spesso mai scelto, la prostituzione, è giunto fino ad oltre oceano, negli Stati Uniti d’America, dove il quotidiano New York Times ha raccontato in un articolo il lodevole impegno della suora e della sua casa famiglia casertana, Casa Rut.
Un posto dove accogliere queste giovani ragazze, spesso straniere, portate in Italia con l’inganno, con la speranza di un futuro migliore e un lavoro onesto, non basta più. Così, dopo Casa Rut fondata anni fa a Caserta da suor Rita Garretta, nasce l’associazione New Hope, nuova speranza in italiano. Le ragazze tolte dalle grinfie dei loro magnaccia, arrivano a Casa Rut e poi vengono reinserite nella società con lavori più onesti che l’associazione New Hope offre loro, come ad esempio tessere borse, coperte, zaini e tanto altro con tessuti etnici.
Nell’articolo pubblicato dal New York Times è spiegato come molte ragazze di colore affrontano il viaggio della ‘Speranza’ credendo di andare in contro ad una vita migliore, ma che invece finiscono in mano alla criminalità che faranno pagare loro i 50 mila euro del viaggio tramite il loro corpo. Così finiscono per prostituirsi fino al saldare il debito e spesso anche oltre.
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