Sandro Ruotolo è stato eletto senatore con il 48,45% dei voti alle elezioni suppletive a Napoli. Secondo i risultati definitivi del Viminale, al secondo posto si piazza Salvatore Guangi, del centrodestra, con il 24,06%, seguito dal candidato del M5S, Luigi Napolitano, con il 22,47%.
“Abbiamo vinto nonostante il carnevale e il coronavirus. Adesso la sinistra torni ad occuparsi di periferie“, ha affermato Ruotolo. “I nostri figli e fratelli devono tornare a sognare anche nelle periferie, è questa la scommessa. Chiederemo un impegno al governo su questo punto“, dice il neo senatore. “Questa elezione suppletiva che nei grandi numeri è marginale in realtà è un laboratorio rispetto all’esigenza di cambiare, allargare le forze del centrosinistra, schierarsi contro la destra sovranista insieme alla società civile“, commenta all’Adnkronos. Ruotolo racconta di una “bellissima ma molto faticosa” campagna elettorale, che lo ha portato a percorrere in nemmeno un mese, dal 22 gennaio al 21 febbraio, oltre 200 km a piedi, frammentati da incontri come quello con “Elly Schlein, vice presidente dell’Emilia Romagna, con il ministro della Salute Roberto Speranza o l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani“.
Stamattina il giornalista sotto scorta per le minacce del clan dei Casalesi è stato a Scampia al corteo di Carnevale, parata di denuncia sociale guidata dal carro dell’associazione Gridas, quest’anno alla sua 38esima edizione. Giorni dopo l’inizio dell’abbattimento della vela verde, tra la folla, le maschere e i carri, c’era anche – per il nono anno consecutivo – il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che con Dema fa parte di ‘Napoli con Ruotolo’.
Ruotolo, più volte applaudito durante il corteo e avvicinato dai passanti, ha evidenziato “la dignità” del civismo di Scampia e della sua gente. “Una realtà bella bella“, ha detto e poi ha raccontato “della scommessa che abbiamo fatto con questa coalizione civica che mi ha appoggiato: un progetto che parla non della singola personalità ma dell’associazionismo“. Dal sostegno di Arci Scampia, a quello di Figli in famiglia con Carmela Manco, al Nest di Francesco di Leva.
“Vengo sempre al Carnevale di Scampia – ha ricordato – Ho raccontato la guerra della camorra di 16 anni fa e poi il percorso antimafia. Qui ha funzionato la rete delle associazioni, che sono stati gli anticorpi delle periferie dove i partiti erano assenti. Scampia è un esempio: abbiamo fatto un rapporto come Comitato di inchiesta alla camorra per dirlo. Ma il problema è che se manca la continuità il fenomeno ricomincia. L’altro giorno – ha rammentato – mi hanno impedito di entrare a Miano, che si trova ad appena 500 metri di distanza da Scampia“.
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