di Redazione
Napoli – Anche pagare le tasse a Napoli può essere una vera e propria disavventura. E’ quanto accaduto ai molti cittadini che, nei giorni scorsi, si sono recati all’ufficio postale armati degli appositi bollettini – recapitati a casa dei contribuenti tramite posta ordinaria, a ridosso della scadenza del termine di pagamento prevista per il 31 ottobre – per pagare la tanto discussa Tares, la nuova tassa comunale sui rifiuti. Nella maggior parte dei casi, infatti, dopo code a dir poco estenuanti – la tassa può essere pagata soltanto in posta ed è escluso il versamento online perchè appare ancora inattivo il collegamento tra le banche e il comune di Napoli – i solerti cittadini si sono sentiti rispondere che era impossibile effettuare il pagamento.
Pare che i codici apposti sui bollettini siano illeggibili dai software degli apparecchi utilizzati per i pagamenti dagli uffici postali e che molti poveri contribuenti abbiano scoperto il “difetto” del proprio tagliando soltanto dopo aver atteso, invano, in fila allo sportello. Tuttavia, dopo giorni di rabbia e proteste da parte dei cittadini, Poste Italiane si è profusa nella risoluzione del problema e, da oggi, sarà possibile pagare regolarmente la prima rata della Tares.
Giunge anche dall’amministrazione comunale la rassicurazione in merito: dopo aver specificato che il disservizio è da imputare esclusivamente agli uffici postali, l’assessore al bilancio del Comune di Napoli Salvatore Palma ha sottolineato l’avvenuta “totale rimozione del disservizio stesso” dunque “da oggi è possibile recarsi presso gli uffici postali per pagare la Tares oppure utilizzare il modello F24 usando gli appositi codici previsti dalla norma ed individuati dalla agenzia delle entrate“.
Palma ha, infine, comunicato l’indizione di una proroga per il pagamento, in seguito alle problematiche finora subite dalla cittadinanza. “Si ricorda – si legge in una nota – che per il pagamento della prima rata della Tares, a seguito del recente disservizio delle Poste italiane, il comune di Napoli ha comunque provveduto a posticipare il termine di scadenza di pagamento al 30 novembre, senza oneri ed interessi aggiuntivi”.
7 novembre 2013