di Redazione
Napoli – Anche per i taxi scatta l’ora della protesta. Circa 2000 tassisti hanno sfilato questa mattina per le strade del centro di Napoli, a piedi o con le auto di servizio, per lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali Unimpresa Taxi, Sitan Uti, Ltn, Federtaxi, Cgil e Uritaxi contro il caro assicurazioni, il piano viabilità e gli abusivi.
Alle 8 di questa mattina i tassisti napoletani si sono ritrovati in piazza Mancini per dare il via al corteo. Città paralizzata tra piazza Garibaldi e piazza Municipio, da dove i manifestanti hanno raggiunto intorno alle 12 gli uffici della Prefettura a piazza del Plebiscito.
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“Chiederemo al Prefetto, in qualità di rappresentante di Governo, di farsi carico delle nostre richieste per bloccare il caro assicurazioni” ha dichiarato Ciro Langella, uno dei portavoce del gruppo in sciopero, che si è detto anche preoccupato dal problema degli abusivi: “non è da sottovalutare” – ha affermato – “oltre a prendere una fetta del nostro lavoro, che va dal 20 al 30 per cento, gli abusivi espongono la nostra categoria a bruttissime figure anche per come si comportano con l’utenza”.
A preoccupare di più gli esponenti della categoria è però il caro assicurazioni: polizze che, con la maggiorazione del 40% del premio imposta alle auto con tassametro è arrivata a toccare cifre blu. Ma solo in Campania. “Noi tassisti napoletani paghiamo assicurazioni di 2800 euro l’anno, contro i 300/400 euro dei tassisti milanesi e i 600/700 euro di quelli romani. Non ce la facciamo più” spiega Ciro De Muro, presidente Confartigianato Taxi Napoli.
“Oggi mantenere un taxi a Napoli è come pagare un mutuo” rincara Salvatore, un tassista. “Non ce la facciamo più a sostenere questa spesa“.
E c’è già chi ha dovuto rivendere la licenza e rinunciare a fare il tassista: “Un nostro collega 22enne, non avendo la prima classe, si trovava a pagare un premio di circa 9mila euro l’anno” racconta De Muro.
“E la beffa è che se proviamo con le assicurazioni on-line, appena sentono che chiamiamo da Napoli ci trattano come lebbrosi” aggiunge Salvatore.
“Chiediamo l’equiparazione della polizza per le 3 maggiori città italiane, Roma, Napoli e Milano, almeno per noi automobilisti virtuosi, che abbiamo la prima classe e non facciamo sinistri. Se non ci ascolteranno andremo fino a Roma” promettono i manifestanti.
Intanto la Prefettura ha comunicato ai manifestanti di aver contattato telefonicamente il Ministero dei Trasporti per concordare un incontro.
Dal Comune arriva l’appoggio dell’assessore Panini: “Le tariffe Rca auto di Napoli sono le più care d’Italia, e stanno danneggiando un comparto importante per lo sviluppo turistico in città” afferma l’assessore al Lavoro. “Il Comune sta incontrando le società assicurative per studiare una convenzione tariffaria per i lavoratori del settore, ma senza un’azione diretta da parte del Governo è difficile fronteggiare divari così spropositati nel costo delle polizze”.
Un incontro con il sindaco Luigi De Magistris dovrebbe tenersi venerdì.
30 settembre 2013