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La data che ha cambiato la storia del Mezzogiorno (e d’Italia)

Il 26 ottobre 1860, a Teano, avvenne l’incontro tra il futuro re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia e il condottiero Giuseppe Garibaldi che portava a compimento la nota “impresa dei Mille”.

di Luigi Casaretta.

Il 26 ottobre 1860 presso il bivio di Taverna della Catena nell’abitato dell’odierna Vairano Scalo, frazione del Comune di Vairano Patenora o tradizionalmente a Teano, presso il ponte di Caianello, avvenne l’episodio, conosciuto con il nome di “Incontro di Teano” ovvero l’incontro tra il futuro re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, già re di Sardegna ed il condottiero Giuseppe Garibaldi che portava a compimento la nota “impresa dei Mille” partita, il 5 maggio 1860 da Quarto (GE) e giunta l’11 maggio presso Marsala, nell’estremità occidentale della Sicilia.

La disputa sul luogo dove effettivamente si racconta che i due protagonisti del Risorgimento italiano incrociarono i loro percorsi, l’uno proveniente da sud, l’altro, il sovrano piemontese, proveniente da nord, non svela chiaramente come fu il sapore di quell’incontro, riportato dai più, come rispettoso e cordiale tra i due, ma freddo e circoscritto a pochi minuti, in cui entrambi cavalcarono seguendo la stessa direzione, scambiandosi qualche parola formale, per poi proseguire ognuno per la propria strada. Del resto, a Gaeta, vi era ancora una forte resistenza borbonica ed il Mezzogiorno non appariva concretamente in mano al nuovo governo unitario. Il sovrano piemontese, in effetti, se da un lato interveniva per fermare le velleità di conquista del nizzardo nei confronti dello Stato Pontificio, dall’altro legittimava come sabauda una conquista che il Garibaldi in nome e per conto dello stesso sovrano piemontese compì, e si potrebbe aggiungere, non solo supportato da forze e risorse italiane, ma da un solido apporto estero, in particolare inglese.

Né tantomeno il plebiscito delle province siciliane del 21 ottobre 1860, pochi giorni prima dell’incontro di Teano, sanciva realmente lo stato effettivo delle cose, col suo SI all’annessione al neonato Stato Italiano; che fosse avvenuta la conquista di uno Stato legittimo, quale il Regno delle Due Sicilie, non vi è incertezza, su quale fosse lo stato del regno, si potrebbe discorrere, ma l’appannamento provocato dal paradigma storiografico risorgimentale ha spesso ostruito la ricerca oggettiva su quel periodo storico, che passa, tra le sue tappe, anche per questo storico incontro di Teano.

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Redazione Desk

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