Teatro Avanposto Numero Zero, al via audizione per spettacolo di Egidio Carbone

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Teatro Avanposto Numero Zero

Al via a Napoli alle audizioni per la nuova opera teatrale del drammaturgo e regista Egidio Carbone Lucifero il cui debutto è in programma per la stagione 2021-2022 al Teatro Avanposto Numero Zero.

Carbone Lucifero, reduce da un tour con le sue opere cinematografiche Guado, Caligo e Il mistero di Nylon, attualmente in proiezione in Russia al cinema Rodina di San Pietroburgo con il NICE Festival, sceglierà da oggi al 31 ottobre, sottolinea una nta, “le attrici e gli attori che formeranno la compagnia di Lucifero e la signora, lo spettacolo inedito co-prodotto da TeatroAvanposto Numero Zero e Città Mediterranee”.

Gli interessati a partecipare alle audizioni, si rileva ancora, “potranno inviare la candidatura all’indirizzo mail luciferoelasignora@gmail.com oppure tramite WhatsApp al numero 3475829507, allegando il curriculum vitae e foto.

La selezione è prevista per attrici e attori con presenza scenica tra i 30 e i 50 anni. Ai candidati sarà comunicato il giorno e l’orario dell’audizione presso il Teatro Avanposto Numero Zero di Napoli, in via Sedile di Porto”.

Lucifero e la signora da’ seguito “alla ricerca sperimentale dell’attore costitutivo: non saprei citarne tantissimi di grandi maestri pedagoghi che in qualche modo hanno preceduto Egidio Carbone Lucifero nelle loro intuizioni per quanto riguarda la teatrologia, faccio un esempio per tutti: Antonin Artaud” dice Enzo Moscato, drammaturgo, regista e attore, che continua: “Carbone Lucifero scrive un testo che è raro trovare oggi all’interno di una drammaturgia tutta giocata sul pulito, l’inoffensivo e pleonastico, qual è quella italiana attuale.

Ci troviamo di fronte ad una pochade che vira verso il giallo senza mai dichiararsi fino in fondo, che fa uso di una scrittura incatturabile, così come incatturabile è il soggetto, la trama e l’accadere di ciò che si narra, meglio denarra, nel testo.

Pur scrivendolo e praticandolo fino in fondo il teatro, in qualche modo ne celebra la morte o il suo liturgico rito di congedo dagli umani” conclude. (ANSA)