
Andrà in scena il 24, 25 e 26 maggio (ore 20.30) nella Domus Ars di Via Santa Chiara a Napoli, con una produzione Scabec, associazione Quidra e associazione Il Canto di Virgilio, “Il sogno della ragione”, il nuovo progetto di cui è autore e regista Rosario Diana, primo ricercatore di Filosofia all’Ispf-Cnr.
La messinscena, fanno sapere gli organizzatori dell’evento, si ispira al libro “La Città del Sole” di Tommaso Campanella, scritto a Napoli nel 1602 mentre il suo autore era imprigionato nelle celle del Maschio Angioino, che venne pubblicato nel 1623. Nell’ambito di questo speciale anniversario, e nel centenario del Cnr, per tre sere verrà rappresentata la storia di una utopia in forma di performance che mescola teatro, filosofia, musica e danza in un atto e tre quadri. Sul palcoscenico, l’attore protagonista sarà Tony Laudadio, che incarna proprio Tommaso Campanella. Al suo fianco, i danzatori Federico Contella e Martina Nappi, pronti ad agire su musiche di Daniel Bacheler, Percussioni Ketoniche, Robert Johnson e Joan Ambrosio Dalza in una scenografia firmata da Nera Prota e con i costumi di Benedetta Tramontano.
“Comunemente – dice Rosario Diana – ‘La Città del Sole’ di Campanella è considerata un’opera-utopia. Nelle poche pagine di cui si compone, il frate concepì una città immaginaria in un’isola nei mari d’Oriente abitata da una comunità felice di uomini e donne che hanno bandito ogni forma di proprietà privata. Nello spettacolo – il cui titolo trasforma il senso del famoso adagio pronunciato dal pittore spagnolo Francisco Goya sul ‘sonno’ della ragione – ho cercato di sottolineare questo aspetto e di mostrare i pericoli dell’utopia, mettendo in relazione l’aberrante ‘sogno’ campanelliano con la sensibilità del nostro tempo, di cui sono espressione i due danzatori. La corporeità esercita una pressione critica nei confronti di alcune delle prescrizioni più paradossali che Campanella impone agli immaginari cittadini solariani”.