“L’ho scritto per raccontare il breve periodo post-adolescenziale del futuro dittatore, e l’amore sincero che per lui nutrì il coinquilino Gustav Kubizek, dalla cui autobiografia ho ricavato il testo”. Così Antonio Mocciola.
“Io e Diego Sommaripa abbiamo in scena due attori esplosivi, Vincenzo Coppola, di nuovo con noi dopo le esperienze di “Ricino” e “Io diserto” (e un motivo ci sarà), e un Francesco Barra di cui vi innamorerete. Gemma preziosa, la partecipazione di Gabriella Cerino, nel ruolo della proprietaria del monolocale in cui vivono i due ragazzi. Grazie a Carlo Cerciello, che ci ha voluti con lui in stagione, e a Gianluigi Osteri, per il suo fondamentale appoggio. Ci vediamo a teatro, tra meno di un mese”, conclude.
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