“Il Gatto con gli stivali” nella versione realizzata dal regista Claudio Casadio, debutta al Teatro dei Piccoli di Napoli
Debutta al Teatro dei Piccoli di Napoli, sabato 29 gennaio (alle ore 11, replica alla stessa ora anche domenica 30), “Il Gatto con gli stivali” nella versione che, del grande classico per l’infanzia, realizza il regista Claudio Casadio per la produzione di Accademia Perduta Romagna Teatri di Forlì. Un appuntamento di rilievo nella stagione di teatro, musica e danza dedicata ai ragazzi, ideata e curata da I Teatrini insieme a Casa del Contemporaneo/Le Nuvole e a Progetto Sonora, e programmata nella storica struttura della Mostra d’Oltremare.
La storia è nota: un mugnaio, ormai vecchio, decide di lasciare mulino e asino ai due figli maggiori, e al più piccolo, non avendo altro, lascia il gatto che si rivelerà subito un gatto molto speciale perché capisce, parla e ragiona.
LEGGI ANCHE: Montanari e Guanciale a teatro nel buio dell’animo umano
A narrarla adesso due attori, Maurizio Casali e Mariolina Coppola, nella scenografia da essi stessi ideata e realizzata, con gli oggetti di scena di Marcello Chiarenza, tra le note di un’originale colonna sonora musicale composta da Carlo Cialdo Capelli. Su una pedana inclinata che all’inizio è un mulino con pale a vento, e successivamente un castello, un orto, un giardino fiorito, si aprono piccole botole che svelano paesaggi inattesi: tane di piccoli animali o specchi d’acqua per pescare.
Questa fiaba classica, che si fa risalire alla seconda metà del 1500 (con il racconto di Giovanni Francesco Straparola precedente alle versioni di Basile, Perrault e dei Fratelli Grimm), “è giunta fino a noi – sottolinea il regista Claudio Casadio – senza mai sbiadire il proprio forte ascendente sull’immaginario dei bambini di tutto il mondo. Si tratta infatti di una vicenda in cui un giovane sfortunato la spunta sui ricchi e i potenti e, ancor più, di una storia che suggerisce come la parte animale e istintiva che alberga in ognuno di noi abbia il potere di stupire, di emergere nei momenti di difficoltà e infine di cambiare il corso della vita“.