Termina il Festival dell’Oriente, ecco la nostra esperienza

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Anche questo settembre 2017 si è tenuta un’edizione del Festival dell’Oriente alla Mostra d’Oltremare.

Giunto alla sua terza edizione napoletana il Festival continua il suo successo, noi della redazione siamo andati a curiosare per voi.

Festival dell’Oriente: alcune considerazioni

Nonostante il lieve aumento del biglietto di ingresso (intero: 12 euro) non sono stati pochi i visitatori del Festival dell’Oriente. La girandola di colori che ha investito la Mostra d’Oltremare è stata accolta con entusiasmo da moltissime persone, giunti appositamente non solo da Napoli ma da tutta la regione.

Un evento insomma che sembra ripercorrere i grandi successi di manifestazioni come il Comicon, la Fiera del Baratto e dell’usato o quella della casa.

Eppure a guardare gli stand dell’anno scorso sembrano esserci state alcune defezioni. Mancavano infatti, per esempio, il ristorante egiziano e quello tibetano.

La cosa non stupisce. Il biglietto è molto alto e mangiare nei ristoranti esotici presenti non è alla portata di tutte le tasche (certo un menù completo si poteva pagare anche solo dieci euro, ma per una famiglia media che ha già dovuto pagare il biglietto di ingresso la cosa non è agevole).

Alla portata di tutti c’erano gli spettacoli, offerti al pubblico su più fronti.

L’assoluta novità di quest’anno è stata un quinto palco (oltre a quelli dedicati alle arti marziali, agli spettacoli di danza e musica e allo yoga) tutto dedicato alla Danza del Ventre. E sono proprio gli spettacoli la peculiarità più importante e più apprezzata dell’intero festival.

Ogni palco infatti prevedeva spettacoli senza sosta che hanno catapultato il pubblico nelle magiche atmosfere delle danze orientali, nella tranquilla sonorità degli strumenti a corda, nella potente musica dei tamburi da guerra. Artisti di tutto il mondo sono stati così accolti dall’abbraccio festoso degli spettatori entusiasti.

 

 

Foto di Corrado Guerrera