Terra di Confine: battle di disegno, dj set e reading sabato 20 giugno al Kestè

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Terra di Confine: battle di disegno, dj set e reading sabato 20 giugno al Kestè

“Antonio, una Rivista” è un quadrimestrale che unisce penne e pennarelli, partendo dai luoghi in cui i talenti artistici non sono valorizzati. Con uno stile dissacrante e tragicomico sposa articoli, interviste e racconti con fumetti e illustrazioni, per spunti di riflessione a portata di mano e di click. Antonio ha partecipato per la seconda volta al Comicon, dopo il successo dell’anno scorso registrato con la presentazione Egist o’ Kamurrist, fumetto di 32 pagine diffuso nelle scuole, in cui si prende in giro e si smitizza l’immagine del camorrista. Antonio è un progetto di divulgazione della cultura della legalità tra giovani e meno giovani, ma è anche, una delle fonti di finanziamento di un progetto sociale tanto importante quanto poco conosciuto. Terra di Confine è un’organizzazione di volontariato con sede a Ponticelli formata da under 30 che si occupa di promuovere l’arte e la cultura, combattendo la camorra e il rischio devianza e dispersione scolastica dei più giovani attraverso laboratori e attività ludiche e formative completamente gratuite.

Il Kestè e Terra di Confine si sono incontrati anni fa e oggi un po’ per caso si sono ritrovate. Poiché Terra di Confine non può più sostenere le spese di affitto di una sede a Ponticelli, il Kestè ha offerto la sede del Kestè Lab, la gallery/laboratorio del Kestè, in Largo Maggiore Pignatelli e la possibilità ai giovani volontari di utilizzarla gratuitamente, organizzando la loro redazione, mostre ed eventi. In cambio il Kestè riceverà il piacere di avere in casa una redazione, giovani artisti che si aiutano e combattono per una stessa causa: la cultura e l’innovazione sociale. “Siamo due realtà che lavorano in ambiti differenti ma simili si sosterranno per raggiungere i loro obbiettivi – dichiara Fabrizio Caliendo, gestore del Kestè -. E’ questa una storia di una reale resistenza culturale in cui due parti si sostengono per non soccombere e si danno valore e forza l’un l’altra. Il Kestè si è schierato contro la camorra , denunciando a facendo arrestare i propri estorsori ed essendo un “luogo di restanza”, come lo ha definito lo scrittore Pino Aprile in una sua intervista in cui parlava del Kestè. Da anni infatti lottiamo con l’associazione Arteteka per la rivalutazione della Piazza, per evitare che episodi di teppismo e inciviltà si ripetano e ci piace molto l’impegno dei giovanissimi volontari di Terra di Confine di partire dalla prevenzione. I bambini sono uguali ovunque e quelli con un back ground difficile alle spalle ci sono a Ponticelli come nel Centro Storico, entrambe possono essere considerate Terre di Confine. E’ con la passione e l’impegno di progetti come Terra di Confine che si può immaginare che i bambini crescano in modo più consapevole e felice con un beneficio anche per tutti gli altri”.

L’evento ci sarà Sabato 20 giugno dalle 21.00 si festeggerà il gemellaggio Terra di Confine-Kestè e l’uscita del numero 3 di “Antonio: una rivista”. Il Napoli Comicon, patrocinerà la serata evento insieme all’assessorato alle Politiche Giovanili. La serata sarà animata da battle di disegno, reading e dj set. Nelle battle, aperte a tutti gli artisti e disegnatori che vogliano partecipare, due artisti alla volta si sfideranno disegnando in contemporanea sul palco dello storico Kesté a colpi di matite e pennarelli, ognuno con il proprio stile mentre il tema cambierà di volta in volta, sotto gli occhi increduli del pubblico si vedrà nascere piccole opere d’arte. Tutte le opere saranno messe all’asta e serviranno a finanziare il progetto Antonio: Una rivista! e FaiCentro: la realizzazione del primo vespasiano artistico d’Italia a Napoli, per partecipare al concorso per la migliore idea basta leggere il bando, che scade il 30 giugno, sul sito www.faicentro.org. Mariano Rano coordinerà la free consolle in vinile così che chiunque voglia far conoscere la propria passione musicale potrà partecipare al Dj set che vedrà la consolle montata in esterna. Ed è proprio per sbloccare le coscienze e stimolare al ragionamento che l’attore Eduardo Di Pietro del Collettivo LunAzione leggerà alcuni articoli a tema sulla resistenza civica e sui problemi sociali con il suo modo particolarissimo di divertire e far riflettere.

La storia di Terra di Confine

Alcuni dei fondatori non erano ancora maggiorenni quando si sono riuniti nel 2008 e hanno creato l’associazione Terra di Confine, in un “non luogo” come Ponticelli, dove a eccezione di Arci Movie per la diffusione della cultura cinematografica, mancavano altri luoghi di riferimento per i giovani. Nella sede di via Fratelli Lumière, 24, che il gruppo dei soci ha fittato quattro anni fa e che da un mese ha abbandonato per mancanza fondi, si sono tenuti laboratori di disegno, scultura, musica, teatro e il doposcuola per oltre 20 bambini inviati dai servizi sociali della Municipalità o provenienti dal Circolo Didattico Marino con cui Terra di Confine ha stilato un protocollo d’intesa. Inoltre all’associazione, dove è ubicato anche il presidio di Libera, l’associazione contro la mafia, di Ponticelli, venivano affidati ragazzi tra i 16 e i 18 anni dal Tribunale dei Minori per la messa alla prova. “All’inizio eravamo un gruppo di venti giovani che volevano fare qualcosa per il territorio fornendo un’alternativa alla strada ai minori a rischio – racconta Vincenzo De Luca Bossa, che all’epoca della nascita di Terra di Confine aveva 17 anni e che oggi studia foundraising -. Con il tempo ci siamo specializzati ognuno in un campo per far crescere il progetto, che oggi gode dell’apprezzamento di tanti soci sostenitori. Inoltre auto finanziamo le attività con l’organizzazione di feste, spettacoli teatrali, e altre iniziative di impatto. Quest’anno ad esempio abbiamo realizzato un calendario chiedendo a 12 artisti di livello nazionale di regalarci una loro opera”. Grazie alla raccolta fondi l’associazione si avvale della collaborazione di educatori e professionisti regolarmente retribuiti e produce ogni anno il bilancio trasparente. Ma non ce la fa più a pagare la sede ed è stanca di sprecare risorse utili per pagare un privato con tutti i beni pubblici abbandonati e inutilizzati. Per questo chiede alle istituzioni uno spazio pubblico in comodato d’uso gratuito. Per ora a rispondere c’è il Kestè.

Ufficio Stampa: Alessandra del Giudice- cell.3899415580- mail. alessdelgiudice@gmail.com