La Terza Italia di Vincenzo Spadafora

Manifesto di un Paese che non si tira indietro

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La speranza, la solidarietà, la gratuità come motore propulsivo di un’Italia generosa, viva e pronta a ripartire. Anche in un momento di profonda crisi economica e valoriale. Deciso a non fermarsi mai ed ostinato a costruire un mondo migliore, soprattutto per i bambini, con una particolare sensibilità per chi soffre in situazioni di vulnerabilità, Vincenzo Spadafora presenta il suo libro La Terza Italia. Manifesto di un Paese che non si tira indietro.

Scelta del titolo non certo casuale da parte di chi crede convintamente, da sempre e non da ora, in un’Italia che merita di più, avendo le potenzialità, i talenti, le energie, i sogni per decollare ed approdare verso nuovi e più grandi orizzonti. Senza porsi limiti, al di là di ostacoli e paure.

Da più giovane Presidente dell’Unicef Garante per l’infanzia e l’adolescenza, da Cardito Roma, passando per la Terra dei fuochi. Tanta strada percorsa e altra ancora da fare. Il cammino è solo agli inizi per il quarantenne Spadafora, che nel suo primo libro mette in rilievo l’azione,  spesso fin troppo sottaciuta, di quasi cinque milioni di italiani, che instancabilmente prestano la loro opera nel terzo settore, mondo in espansione e galassia costituita da associazioni, onlus, operatori sociali e volontari.

Al Teatro Sannazzaro, mercoledì 5 novembre, l’autore ha presentato il libro. Napoli prima tappa di un giro esteso, che toccherà decine di città dello stivale. Sono intervenuti Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei deputati, Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon e il generale della Guardia di Finanza Sergio Costa.

Ripartire dall’impegno civile e dal riscatto sociale per uno che ci crede non è impossibile.