L’ipotesi è che qualcuno abbia ‘venduto‘ i risultati del test per l’accesso alla facoltà di medicina ai figli di due esponenti delle forze dell’ordine: per questo la Procura di Napoli ha aperto una inchiesta. Quattro gli indagati, accusati di corruzione: un’assistente bibliotecaria che il 5 settembre scorso, giorno dei test, faceva parte della squadra di 300 impiegati con compiti di vigilanza; il marito, ex dipendete dell’Università e i due appartenenti alle forze dell’ordine.
Sarebbe iniziato tutto da una intercettazione telefonica, da lì su disposizione del pm Ida Frongillo la mattina del 5, tra gli oltre 4mila studenti sarebbero scattate anche le perquisizioni. Quelle sugli indagati hanno dato esito negativo; saranno esaminate le memorie di computer e cellulari. In un solo caso, tra i candidati, è stato rinvenuto un algoritmo sul quale sono in corso accertamenti per verificare la compatibilità con la risoluzione del quiz.
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