Non un coro né un gruppo musicale, ma una vera e propria “filosofia di vita”. Nasce da una idea del maestro Carlo Morelli il “That’s Napoli Live Show”.
«Uno spettacolo che spazia in un repertorio vastissimo –racconta il direttore del coro -accosta tra loro e talvolta fonde, con felice anticonformismo, la canzone napoletana classica con le sonorità del linguaggio pop-dance». Si andrà da “Tammurriata nera” sulle armonie di “Eye of the tiger” dei Survivor, a “’O surdato’nnammurato” su quelle di “Roxanne” dei Police, e ancora “Comme facette mammeta” con “Hitthe road jack!” di Ray Charles, “’O Sarracino” su “I will survive” di Gloria Gaynor, fino a “Reginella”tra le note di “I want to break free” dei Queen e “Dancing Queen” degli Abba, e il mash up di “LunaRossa” con “Mas Que Nada” di Sergio Mendes.
In totale 16 brani per un’ora e mezza di spettacolo. e vedono protagonista un organico di circa 22 cantanti e quattro musicisti. Ragazzi e ragazze under 35 di spiccate personalità, voci estremamente diverse l’unadall’altra unite da un unico scopo: diffondere buonumore,energia e positività attraverso la musicaIlconcertosi terrà nella chiesa di SanPotito a Napoli (via Salvatore Tommasi, 1-7 -Zona Museo), Una chiesa che è stata concessa in uso dal Cardinale Crescenzio Sepeper il lavoro nel sociale svolto dal M°Morelli e l’associazione “Ad alta voce”, nella speranza di farlatornare ai fasti di un tempo. «San Potito era chiusa e abbandonata dal terremoto del 1980, era devastata e con l’associazione abbiamo compiuto un enorme lavoro di pulizia e ripristino».