Tonino a’ monnezza, boss dei Ciccarelli, arrestato a Caivano

Arrestato Antonio Ciccarelli, detto Tonino a' monnezza, a Caivano nel Parco Verde in seguito alle indagini sull'omicidio Pellino. L'operazione è ancora in corso.

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Tonino a’ monnezza, boss del clan dei Ciccarelli è stato arrestato nel Parco Verde di Caivano stamane

Alle prime luci dell’alba di stamane, con una operazione congiunta, le Squadre Mobili della Polizia di Stato di Roma e Napoli hanno arrestato a Caivano nel Parco Verde Antonio Ciccarelli, il boss dell’omonimo clan e del sodalizio Ciccarelli – Russi, più celebre come Tonino a’ monnezza con 16 affiliati. Oltre 200 persone sono state coinvolte all’interno dell’operazione di polizia giudiziaria e insieme ad esse i reparti speciali, i reparti per la prevenzione crimine, elicotteri , unità cinofile.

L’operazione è ancora in atto e coinvolge 200 agenti di Napoli e Roma

L’operazione è tutt’ora in corso ma l’esecuzione del provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha già portato all’arresto delle 17 persone accusate dei reati di traffico di armi e allo spaccio di stupefacenti con finalità di stampo mafioso. L’intento delle forze dell’ordine era quello di continuare ad infliggere un fendente alla testa dell’organizzazione criminale operante nell’area del Parco Verde di Caivano, ma in realtà diffuso con le sue attività camorristiche in tutta l’estensione della provincia di Napoli e in particolare a Caivano, a Frattamaggiore e a Cardito.

Il Clan Ciccarelli controlla il traffico di droga a Caivano, Frattamaggiore e Cardito

Antonio Ciccarelli, detto Tonino a’ monnezza, è boss di 43 anni, salito al potere per volere dei Moccia, caratterizza il proprio traffico soprattutto con hashish, marijuana, cocaina e kobre. Antonio Ciccarelli divenne celebre in seguito alla guerra sanguinaria inaugurata per la conquista delle piazze di spaccio della droga contro la cosca Natale – Marino, ma i fermi per la presente operazione sono stati realizzati nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Modestino Pellino, avvenuto nel luglio 2012 a Nettuno (Roma), nell’ambito di una faida intestina al proprio clan camorristico.