La prima paziente operata è una giovane della Campania, tornata dalla Francia a Napoli
Al Policlinico Federico II di Napoli è stato effettuato – per la prima volta nel Sud Italia, secondo quanto riferito da fonti della struttura – un trapianto di rene prelevato il giorno prima e preservato grazie alla macchina di perfusione continua (machine perfusion) nell’attesa che la ricevente venisse preparata al trapianto. La prima paziente operata è una giovane della Campania, tornata dalla Francia a Napoli.
La ragazza, che per ragioni di lavoro si era trasferita in Francia, era ormai rassegnata all’idea di doversi sottoporre a dialisi per il resto dei suoi giorni: per lei la donazione di rene e il successivo trapianto ha significato poter tornare a vivere.
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“Machine perfusion” è il nome del macchinario che consente la perfusione continua degli organi, ed è l’ultima, in ordine di tempo, tra le acquisizioni tecnologiche del Policlinico Federico II di Napoli. Oltre ad aver destinato 10 milioni di euro per l’acquisto di tecnologie al servizio della salute, grazie ad uno stanziamento regionale, la direzione generale del Policlinico federiciano si propone di rilanciare l’attività di trapianto di rene.
In questa direzione è diretto l’acquisto e l’impiego della machine perfusion, che consente di preservare l’organo in attesa di trapianto e anche di valutarne la funzionalità. È grazie a questa tecnologia che nei giorni scorsi al Policlinico Federico II di Napoli è stato effettuato – per la prima volta al Sud Italia – un trapianto di rene prelevato il giorno prima e preservato proprio grazie alla macchina di perfusione fredda continua.