Ferito gravemente con un compressore portatile e poi ucciso a coltellate per aver difeso la figlia: è la drammatica storia di Maurizio Cerrato, 61 anni, che ieri sera ha perso la vita a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, dopo essere stato aggredito da almeno 4-5 persone, tutte appartenenti, a quanto pare, a un unico nucleo familiare. Il movente del delitto sarebbe riconducibile alla volontà da parte degli assassini, di punirlo per essere intervenuto a difesa della figlia “colpevole” solo di avere voluto parcheggiare la sua auto in un posto che qualcuno riteneva fosse solo suo. Per questo le è stato squarciato un pneumatico. Per i carabinieri della compagnia oplontina, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi, non ci sarebbero più molti dubbi sull’accaduto e la cattura dei responsabili potrebbe essere prossima.
I fatti si sono verificati ieri sera in via IV Novembre, una delle arterie che si perde nei dedali di viuzze spesso venute alla ribalta per fatti di cronaca. Qui Maria Adriana Cerrato, è la ricostruzione finora fatta dagli inquirenti grazie anche alle testimonianze rese dalla ragazza (sul caso indaga la Procura di Torre Annunziata, con il procuratore Nunzio Fragliasso e l’aggiunto Pierpaolo Filippelli sta lavorando il pm Giuliana Moccia), avrebbe spostato una sedia che di fatto occupava un posto in strada per fermare la propria auto. Per punizione poco dopo avrebbe trovato una ruota squarciata.
A soccorrerla il padre. Al suo arrivo lo scenario è diventato più teso: forse qualche parola grossa, col genitore che prende le difese della ragazza. Qualcuno si arma di un compressore portatile e colpisce alla testa Cerrato. Sulla scena ci sarebbero diverse persone, poi qualcuno impugna un coltello e ferisce in petto il sessantunenne. Sarà la figlia a trasportare il genitore al pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare di Stabia, ma qui l’uomo giunge già cadavere. Ora la salma è sequestrata a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Maria Adriana è stata ascoltata dagli inquirenti, poi ha affidato la propria versione ai social. Sulla sua pagina Facebook ha scritto: ”Non è corretto dire che mio padre è morto in una lite. A mio padre è stato fatto un agguato in piena regola, solo per difendere me, che ero la luce dei suoi occhi. Mio padre è stato pugnalato e con questa gente non aveva mai avuto a che fare”. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, che ha tra l’altro annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Cerrato.