Ai tempi del coronavirus, musei e aree archeologiche in Campania aprono le proprie porte grazie ai social
Ai tempi del Coronavirus, la cultura in Campania diventa sempre piu’ social. I musei e le aree archeologiche della regione che vanta sei siti riconosciuti come patrimonio materiale dall’Unesco e un elenco infinito di bellezze artistiche, storiche e naturali, scelgono le nuove tecnologie per aprire idealmente le loro porte. In tantissimi aderiscono alla campagna #iorestoacasa, portando ‘a domicilio’ un ricco programma di iniziative. Il parco archeologico di Pompei, il terzo monumento tra i piu’ visitati in Italia dopo il Colosseo e gli Uffizi, affida al direttore Massimo Osanna e al suo team il racconto della storia della citta’ antica. Oltre al video trasmesso nel corso della maratona on line promossa dal Mibact, su facebook e instagram il popolo del web puo’ vivere con l’effetto fast forward le fasi di un restauro e degli interventi di messa in sicurezza.
La cultura ai tempi del coronavirus, tour tra i musei della Campania
Il parco di Ercolano pubblica ogni mercoledi’ sui canali social i ‘Lapilli’, immagini e video che mostrano le bellezze del sito, illustrate anche dal direttore Francesco Sirano. Sulla stessa scia i #RaccontidiArcheologia di Paestum, scanditi in bollettini quotidiani, utilizzando anche i reperti per sensibilizzare la popolazione: e’ il caso dell’anfora con i disegni che ricordano la necessita’ di lavarsi le mani o l’invito a coltivare un hobby con l’affresco del kottabos, il gioco diffuso nel mondo greco che consisteva nel colpire un bersaglio con il vino rimasto sul fondo della coppa. Il Museo archeologico nazionale sceglie la musica dell’autore di ‘Lezioni di Piano’, Michael Nyman, per accompagnare il suggestivo tour virtuale tra i capolavori del Mann, dal Toro Farnese ai Corridori di Villa dei Papiri, illustrate dal direttore Paolo Giulierini.
Nei social vengono lanciati anche contenuti inediti per la rete, come la serie di corti ‘Antico presente’, cinque piccoli film ‘emozionali’ girati in varie lingue, firmati da Lucio Fiorentino con musiche di Antonio Fresa. Le visite digitali sono possibili anche grazie alla piattaforma Google Arts & Culture. Il Museo di arte moderna della Regione Campania, Madre, porta l’arte a domicilio con l’iniziativa ‘Madre door-to-door’, partita ieri per diffondere sui social contenuti inediti, foto delle opere e contributi speciali. Ad aprire il programma la video-performance The Floating Grace, del coreografo ucraino Vadim Stein.
La cultura ai tempi del Coronavirus, “Capodimonte oggi racconta”
Con ‘Capodimonte oggi racconta‘, il museo omonimo propone sul sito web un’opera al giorno, una lettura delle collezioni o un viaggio virtuale alla scoperta del real bosco. Anche in questo caso le giornate vengono scandite da una selezione di immagini di opere, come il Ritratto di Galeazzo Sanvitale del Parmigianino, tutte accompagnate dall’hashtag #iorestoacasa. Il sipario del teatro Stabile di Napoli resta abbassato, ma sui social si rispolverano le ‘memorie d’archivio’ e si da’ spazio ai giovani della scuola di recitazione. Non solo siti archeologici e musei. Il teatro San Carlo ha lanciato l’hashtag #stageathome, portando sul palcoscenico virtuale di facebook, instagram e twitter gli spettacoli andati in scena nelle ultime stagioni, oltre a contenuti speciali, come backstage, interviste, tour virtuale del teatro e approfondimenti storici. La pagina fb dell’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli accoglie quotidianamente performance musicali e teatrali live, con artisti come Eugenio Bennato, Gianfranco Gallo, Enzo Gragnaniello e Nello Mascia.
E se l’imperativo e’ quello di restare a casa, Scabec, l’azienda in house della Regione che ha lo specifico compito della valorizzazione del patrimonio culturale, consente di ammirare su facebook e instagram i borghi piu’ belli e meno conosciuti della Campania. Scabec prova anche coinvolgere il pubblico anche con curiosita’, personaggi e citazioni e inaugura il canale Spotify per ispirare viaggi emozionanti, a cominciare dal Vesuvio e da Paestum. Su Spotifay ha investito anche la Reggia di Caserta, con raccolte di brani ispirati a ogni singolo ambiente degli appartamenti reali.