Come lo erano anche altri punti del Vulcano Solfatara di Pozzuoli (Napoli), dove il 12 settembre 2017 morirono asfissiati nel sottosuolo Massimiliano Carrer, la moglie Tiziana Zaramella e il figlio Lorenzo, anche l’area della “spianata” era pericolosa e, soprattutto, priva di qualsivoglia autorizzazioni in sostanza di fatto abusiva. E’ quanto sostengono gli esperti nominati dal Tribunale di Napoli nella perizia realizzata per fare luce sulla tragedia della Solfatara. Lunedì prossimo la documentazione sarà illustrata all’autorità giudiziaria.
Conclusioni contenute in 240 pagine dove, tra l’altro, “emerge in modo chiaro ed inequivocabile che l’area della cosiddetta spianata della Solfatara (fangaia, stufe, fumarole, belvedere, etc. etc) era visitabile e fruibile, da parte degli avventori, senza che fosse stata rilasciata alcuna autorizzazione che, in qualche modo, avrebbe potuto dare luogo a controlli preliminari, quali Nulla Osta a parte in Enti in genere“.
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