A chi addebitare l’accaduto? Alla ordinaria manutenzione che non viene eseguita a dovere, alla X Municipalità per niente incisiva, all’ amministrazione comunale poco vigile o al vento che non soffiava? Ai cittadini non interessa il rimpallo di competenze e responsabilità ma la sicurezza stradale, il transitare senza affanni, il non incappare in buche e rompersi qualche arto, con conseguenti e giuste cause di risarcimento, che incidono sulle dissestate finanze locali.
Non regge più la scusa o la presunta giustificazione che le risorse sono state tagliate dal governo centrale: occorrerebbe ridurre realmente gli sprechi pubblici, limitare emolumenti di dirigenti e decisori pubblici e destinare i fondi demaniali (che ci sono ma vengono dirottati altrove) per opere di pubblica utilità. Il bene comune tanto invocato e mai praticato risulta essere chimerico, oggetto di studio nelle aule universitarie e spunto di riflessione nelle omelie dei parroci.
Fuorigrotta, un quartiere dalle enormi potenzialità di sviluppo che versa in un degrado indicibile e non più sostenibile. Le istituzioni di vario livello dovrebbero intervenire quanto prima, almeno assicurando l’ordinaria amministrazione e garantendo servizi funzionali per tutti.
Diego Scarpitti
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