Morirono 16 persone, fra cui tre bambini, e 267 rimasero ferite nell’attentato al treno Rapido 904, conosciuto anche come la ‘strage di Natale’, di cui oggi ricorre il 38/o anniversario e ricordato con un messaggio anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Domenica 23 dicembre 1984, alle 19:08, un ordigno nella nona carrozza del convoglio esplose con una carica radiocomandata mentre percorreva i 18 km della galleria Direttissima tra Vernio (Prato) e San Benedetto Val di Sambro (Bologna), luoghi non distanti da quelli della strage Italicus del ’74 (12 morti e 48 feriti). Il treno era partito da Napoli Centrale alle 12.55 per Milano, carico di persone in viaggio per le feste di fine anno.
I soccorsi furono difficili, con il convoglio fermo dentro al tunnel e i collegamenti radio in tilt. Il boss Toto’ Riina, morto nel 2017, era l’unico imputato a Firenze al processo d’appello. Per la strage ci sono state condanne passate in giudicato, fra cui quella all’ergastolo di Pippo Calò, fedelissimo di Riina. In tempi piu’ recenti una rilettura di atti e indagini aveva portato la procura di Firenze a individuare Riina come presunto mandante della strage.
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