Hypatiae Arte e Scienza ha scelto Napoli come sede del prossimo Festival che si terrà dal 20 al 22 ottobre a Palazzo Salerno, in Piazza del Plebiscito.
Sono coinvolti scienziati e artisti che hanno in comune il desiderio di dare voce alla cultura viva. Una cultura, cioè, non nozionistica, ma ricca di vita e vivacità perché la cultura è vita e vive. Una cultura che esprime il desiderio di conocenza e condivisione, una cultura che si muove incontro alle persone e le stimola a esserne parte vitale.
Hypatiae Festival 2017 non sarà una rassegna di eventi chiusi e statici, ma un incontro coinvolgente, rivolto a tutti poiché a tutti appartiene la cultura e tutti possono e sanno fare cultura liberandosi dai pregiudizi e dagli stereotipi.
Un progetto ambizioso ma onesto quello della Presidente di Hypatiae Festival, Tonia Losco, e dei suoi numerosi collaboratori tra cui Anna Bruno che si occupa della sezione letteraria, Enzo Fornasari, manger culturale, e tanti altri che si avrà modo di conoscere.
Un progetto ambizioso per la cura attenta, delicata, ma precisa della scelta di avvalersi non solo di “personaggi”, ma del contributo di tutti affinché, effettivamente, la cultura sia tra la gente, per la gente e con la gente senza esserre relegata in scaffali ammuffiti e polverosi.
La cultura, come dice la Presidente, si avvolgerà nel mantello di Hypatia (matematica, astronoma e filosofa greca antica la cui uccisione l’ha resa una «martire della libertà di pensiero»), andrà tra la gente e coinvolgerà il mondo reale delle persone coinvolgendole in questo percorso completo dalla Scienza all’Arte.
Una cultura dinamica, quindi, che cammina e va incontro; una cultura che ascolta e accoglie, una cultura che si fa “cibo della mente” e nutrimento del quotidiano.
Il Festival Hypatiae 2017 presenta un tema principale, il cervello, da cui si diramano le neuroscienze, la filosofia, l’arte in tutte le sue forme.
Dal cervello, infatti, dalle sue differenti sezioni, è possibile analizzare quattro funzionalità, ciascuna abbinata a un colore: Rosso per rappresentare le emozioni, Azzurro che richiama alla razonalità, Giallo che ricorda l’arte, Verde per riferirsi alla sessualità. Giocando su queste sezioni, ciascuno potrà scoprire o percepire l’unità oltre la differenza degli stili e delle modalità di percezione del presente e del tempo.
Ciascun artista e ciascuno scienziato, infatti, potrà spaziare tra queste diverse funzionalità dimostrando che esiste tra esse un legame imprescindibile che fa di ogni persona un essere completo e dalle molteplici possibilità.
Il Festival, che fa parte della rassegna “La Luce nell’Arte e nella Scienza” patrocinato dall’UNESCO, si dipanerà attraverso conferenze, mostre, spettacoli, musica, buffet, mostrando nella poliedricità delle sue manifestazioni l’unicità di un corpo differenziato che risponde allo stesso richiamo, la cultura appunto.
Scienziati e artisti, rispettando la propria specificità e originalità, diventeranno coinvolgente fermento di una città, Napoli, che sceglie la cultura mostrando la parte bella e positiva di se stessa.
Tre i filoni principali attorno ai quali si concentreranno le competenze e le abilità di ciascuno : Luci del Mediterraneo, Le donne che guardano in alto, L’amore tra luci e ombre.
Un programma intenso e accurato che avvolgerà ciascuno del fascino della cultura e del desiderio di esserci.
di Loredana De Vita