Sono stati tutti assolti nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone

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Dopo ventun’anni arriva la sentenza per l’omicidio di Serena Mollicone, assolti tutti gli imputati

Il 15 luglio 2022, alle ore 19.30 viene emessa la sentenza del processo per la morte di Serena Mollicone: tutti gli imputati vengono assolti. Nell’aula si alzano così grida di dolore e rabbia da parte dell’accusa e, in contrapposizione, grida di gioia dalla difesa.

Il malcontento scoppia anche fuori dal Tribunale dove si è radunato un manipolo di persone per manifestare a favore di Serena Mollicone e, così, all’uscita della famiglia Mottola, accusata di aver ucciso la 18enne, la folla inferocita urla contro gli imputati assolti.

Serena Mollicone, una ragazza di appena 18 anni di Arce, scompare nella mattinata del primo giugno del 2001. La giovane quel giorno ha appuntamento dal dentista, infatti, intorno alle 9 del mattino, è avvistata mentre fa l’autostop, ma dal medico quella mattina Serena non arriverà mai.

Purtroppo solo in serata il padre della ragazza, tornato a casa, si accorge della mancanza della figlia e si reca così in caserma alle ore 21 per denunciare la scomparsa di Serena e viene accolto proprio dal maresciallo Franco Mottola, all’epoca comandante di quella stazione.

L’intero paese viene quindi mobilitato per le ricerche e molti collaborano riportando gli avvistamenti e i ricordi relativi a Serena di quella mattina, tra i testimoni  Carmine Belli, carrozziere, risulta essere tra gli ultimi a vedere Serena Mollicone, riconoscendola alla fermata dell’autobus con un ragazzo.

Sfortunatamente, dopo due giorni di ricerca, il 3 giugno 2001 viene rinvenuto nel bosco di Anitrella il corpo della giovane, ritrovamento che infrange così qualsiasi speranza di un lieto fine.

Sono stati tutti assolti nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone

Al processo l’accusa ritiene che la ragazza sia stata uccisa all’interno della caserma dei carabinieri, considerando quindi responsabili di omicidio volontario e occultamento di cadavere il maresciallo Franco Mottola, sua moglie Annamaria e il figlio Marco, per i quali la procura ha chiesto rispettivamente 30, 21 e 24 anni di reclusione. Inoltre sono stati chiesti anche 15 e 4 anni per il vice maresciallo Vincenzo Quatrale e il brigadiere Francesco Suprano per favoreggiamento e depistaggio.

Ieri, dopo ventun’anni, la Corte d’Assise di Cassino ha fatto cadere le accuse rivolte alla famiglia Mottola con la formula “per non aver commesso il fatto” e a Quatrale e Suprano con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Il delitto di Arce resta quindi un cold case, senza colpevoli per la morte di Serena Mollicone.