Tutti in piazza: salviamo Napoli

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a cura di Francesca Galasso

Tutti in piazza: salviamo NapoliIncontro per dire no all’utilizzo di discariche ed inceneritori

Martedì primo marzo, nella sala riunioni dell’Hotel Royal Continental di Napoli, si è tenuto il terzo incontro tra esponenti di comitati, delegati di associazioni e singoli cittadini, che si stanno impegnando per dire no all’utilizzo di discariche ed inceneritori per la gestione dei rifiuti nel capoluogo campano e dintorni.

L’alternativa è di applicare trattamenti innovativi ed efficaci, che abbiano come condizione necessaria quella di non minare la salute degli abitanti. Se nei primi due appuntamenti la confusione era tanta, le idee molteplici, ma i punti di incontro davvero pochi, con quest’ultima riunione si è badato finalmente alla concretezza e all’unità di intenti.

Dunque, tutti, all’unanimità, si sono trovati d’accordo nell’organizzare una manifestazione di grande impatto e di portata nazionale, affinché il silenzio o il “basso volume” dei singoli tentativi precedenti non possano essere più una scusa per i vertici del potere politico campano per lavarsene le mani.

Sabato 9 aprile. Questa è la data proposta e accettata da tutti i partecipanti.

Uno tra questi però ha ammonito: “La protesta non deve assolutamente terminare col finire della manifestazione, bisognerà continuare con presidi davanti agli edifici della politica campana fino a quando il “Palazzo” non conceda l’attuazione di un consiglio monotematico sui rifiuti, con la partecipazione di delegazioni di comitati direttamente interessati, altrimenti non otterremo nulla”.

Tutti in piazza: salviamo NapoliNel frattempo, di qui al 9 aprile, bisognerà spargere la voce e coinvolgere sempre più persone. Già c’è chi ha prodotto e stampato volantini da diffondere, oppure fascette simpatiche da indossare durante il corteo. Insomma, ora è tempo di pubblicizzare l’evento attraverso anche la pubblicazione di comunicati stampa.

Cavalcando la triste deriva morale in cui sta naufragando la nostra classe politica, una signora presente alla riunione ha proposto una singolare quanto shockante forma di protesta: “Saliamo sui tetti dei palazzi, come spesso è stato fatto in queste situazioni disperate. Però saremo solo donne, vestite di sole calzamaglie color carne (che diano sembianze di nudità), e copriremo la “nostra intimità” con un cartello su cui scriveremo:

E’ L’UNICO FORO CHE VI RESTA DA RIEMPIRE COI RIFIUTI”.