“Tutto cio’ che libera e tutto cio’ che unisce”

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di Anna Copertino
Silvia Ruotolo, 39 anni, è stata assassinata l’11 giugno del 1997 a Napoli, da un proiettile vagante, nel corso di un agguato di camorra, mentre stava tornando nella sua casa di salita Arenella, nel quartiere Vomero.
Era per mano con suo figlio Francesco di 5anni dopo essere andata a prenderlo a scuola
A guardarla dal balcone c’era Alessandra, la figlia di 10 anni.
Nel quindicesimo anniversario della sua morte, la Fondazione Silvia Ruotolo, ha promosso l’iniziativa “Tutto cio’ che libera e tutto cio’ che unisce”.
Nei Giardini Silvia Ruotolo di Piazza Medaglie D’Oro, una giornata unica, piena di colori, di gioia e grande energia.
Il grazie di tutti, ad Alessandra, Francesco e Lorenzo Clemente, a Libera e Don Luigi Ciotti, al Coordinamento Campano Familiari Vittima Innocenti di criminalita’, alla Fondazione Pol.i.s, alle tante Cooperative Sociali intervenute, a Tano Grasso a Don Tonino Palmese, al Coro del San Carlo, ai giornalisti, alle web tv ed alle radio, agli alunni delle scuole che hanno partecipato, ed ai tantissimi cittadini intervenuti.
” Il rumore degli spari fa paura, ma fa ancora piu’ paura il silenzio dell’omerta’ ”
Forse qualcosa, inizia, veramente a cambiare .

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