“Nella nuova edizione di ‘Gomorra’ ho inserito 6 cartelli all’inizio di ogni racconto per dare informazioni allo spettatore senza svelare la trama, poi ho inserito delle inquadrature delle Vele, di Villaggio Coppola, delle zone vesuviane e di quelle dove sono stati trovati i rifiuti tossici.
Poi ho rimontato 7 scene, ho fatto 50 tagli e accorciato il film di 10 minuti e stabilizzato alcune inquadrature. Poi ho inserito alcuni interventi di doppiaggio per render più chiari alcuni passaggi. Tutte le modifiche che ho fatto sono invisibili come ho riscontrato in chi ha visto il film“. Lo ha detto Matteo Garrone presentando la nuova edizione di ‘Gomorra’ che andrà in onda venerdì 16 aprile alle ore 21.20 su Rai 3 e sarà disponibile in dvd e blu-ray dal oggi, distribuita da Eagle Pictures per 01 Distribution.
“Questa è una versione definitiva e non ci metterò mai più mano. Sono felice che il film abbia ripreso una sua vita anche all’estero“, ha spiegato ancora Garrone. Infatti dal punto di vista commerciale ci sono festival che stanno chiedendo il film, come ha aggiunto Domenico Procacci. “Gomorra è contemporaneo perché i temi sono archetipi, legati ai conflitti umani – ha aggiunto il regista – sceneggiando ‘Gomorra’ volevamo raccontare l’uomo, l’infanzia violata e toccare temi universali. Volevamo fare un film comprensibile che toccasse le emozioni perché centrati sulla difficoltà del vivere, la violenza del mondo circostante e l’aspetto illusorio di ragazzini che vivono in una realtà di cui non sono consapevoli“.
“Quando lessi ‘Gomorra’ di Saviano la mia prima proposta, nel 2006, fu di fare una serie a Domenico Procacci perché il libro si prestava a una serialità – ha detto Garrone – Allora andavo controcorrente e i tempi non erano ancora maturi per una serialità. Io avrei anche fatto, col senno di poi, due film girandoli uno dopo l’altro senza pause. Ho girato ‘Gomorra’ quasi in presa diretta perché eravamo invisibili lì dentro. Dopo il successo del film, ritornare sul luogo del delitto sarebbe stato impossibile e ho preferito lasciare la possibilità della serialità ad altri. Procacci me lo propose, ma io ho preferito seguire altre strade. Rimane però dentro di me la sensazione di non aver potuto esplorare tanti altri temi. Soprattutto un episodio con don Diana, oppure l’aspetto femminile del mondo della camorra” (Ciro Esposito parla dell’ultima stagione).
“Non voglio fare polemiche sul perché non hanno mandato ‘Pinocchio’ agli Oscar – ha commentato Garrone – però avere due nomination con film italiano indipendente senza nessuna major dietro è una cosa unica. Forse bisogna andare indietro di 50 anni senza avere dietro qualcuno potente che la spingesse. Mi godo questa soddisfazione con tutto il reparto del make-up”.
In America ‘Pinocchio’ è uscito in 500 sale doppiato in inglese (dovevano esser 2000, ma il Covid ci ha penalizzato) – ha aggiunto – questo è un primo passo e sarà importante per il cinema italiano: entrare nel circuito mainstream americano con film doppiati aiuta a non perdere le nostre radici, esattamente come loro fanno con i loro“.
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