La panchina rossa in ricordo di Ornella Pinto sarà installata domani a Napoli, a pochi passi dalla sede della Uil dove lavorava
“Affinché il ricordo del suo sorriso possa continuare ad illuminare questi luoghi” è questa la frase scelta per la panchina rossa che sarà installata, domani, martedì 11 maggio, a mezzogiorno, a Piazzale Molo Pisacane, (interno Porto di Napoli) per ricordare Ornella Pinto, la giovane mamma che a 39 anni è stata ammazzata crudelmente dal marito nella notte tra il 12 ed il 13 marzo scorso.
La UIL Campania insieme all’Autorità Portuale, con la presenza delle istituzioni campane, installeranno la panchina a pochi passi dal sindacato e dall’ufficio dove lavorava Ornella affinché tutti conoscano la sua storia, affinché tutti ricordino lei e tutte le altre donne morte assassinate da chi diceva di amarle. La panchina rossa sarà dipinta, dall’artista Valentina Guerra, con delle farfalle simbolo di libertà, di bellezza, ma anche di estrema fragilità, quella della condizione delle donne nella nostra società che, nonostante le battaglie vinte per l’emancipazione, l’autonomia e la consapevolezza, continuano a morire per mano degli uomini.
“Con la panchina non solo vogliamo ricordare Ornella e tutte quelle donne vittime di femminicidio, ma rinnovare il nostro impegno per contrastare questo fenomeno che vede dall’inizio dell’anno già 35 vittime, è quanto affermano Giovanni Sgambati e Vera Buonomo, rispettivamente segretario generale e segretaria regionale con delega alle Pari Opportunità della UIL Campania. La UIL quotidianamente il suo impegno lo realizza non solo con attività di sensibilizzazione, ma anche con le azioni dei nostri centri mobbing e stalking contro tutte le violenze che operano sui nostri territori, ascoltando e sostenendo le donne che subiscono violenze e persecuzioni.”
“Dal primo momento il nostro sindacato, affermano Sgambati e Buonomo, insieme alle categorie e alle camere sindacali e con il sostegno dell’Api Napoli, ha trasformato la stretta vicinanza alla famiglia Pinto in azione concreta attraverso l’istituzione di un fondo per la raccolta di risorse utili per la crescita del piccolo figlio di Ornella Pinto. La solidarietà è stata davvero tanta, ma i passi da compiere per contrastare l’odioso fenomeno del femminicidio sono ancora molti e devono vederci tutti insieme sindacati, istituzioni, scuole e forze dell’ordine.” (“Mario Perrotta ha portato Arianna Flagiello alla disperazione”)